Appuntamento domani 7 febbraio alle 18 negli spazi espositivi della storica Tipografia del Commercio di Alberto Buttazzo a Lecce per la presentazione del libro di Mauro Bortone “Dove nessuno è innocente” edito da Besa.
L’evento è organizzato, nell’ambito del Progetto di Divulgazione e Conoscenza degli Scrittori salentini dal Comitato Promotore per il Club per l’Unesco di Lecce. Nel corso della serata dialogheranno con l’autore le giornaliste, Ilaria Marinaci, Serena Costa e Lucia Buttazzo. Oltre all'autore, interverranno lo scrittore Maurizio Nocera e il Coordinatore del Comitato Pompeo Maritati.
Mauro Bortone, classe 1980, è al suo secondo romanzo, dopo l’esordio con “Ti vedo”, dall’ intreccio sospeso tra realtà, sogno e finzione letteraria.
“Dove nessuno è innocente” è un romanzo agile e avvincente di particolare attualità sia negli eventi, che negli interrogativi che sollecita. In esso l’autore descrive personaggi afflitti da una mediocre quotidianità nell’intreccio di complessi rapporti umani, spesso superficiali, che, attraverso un’esperienza - limite, giungono ad una dolorosa presa di coscienza e a un tormentato riscatto.
Questa nuova fatica presenta due storie i cui protagonisti sono: Oreste Morelli, un trentenne volontario impegnato "da ventotto mesi" come lui stesso specifica, nell’accoglienza ai migranti e Silvano poco più che cinquantenne impiegato comunale in un piccolo paese del Sud, non soddisfatto del suo lavoro e della sua vita, sospesa in un “equilibrio destabilizzante”, che trascorre il tempo libero ad a osservare la partenza e l’arrivo dei treni con la varia umanità che li accompagna. Caratteristica di entrambe le storie è la capacità dei protagonisti di analizzare con il bisturi la propria esistenza in uno scavo interiore spesso impietoso e che trova eco in ciascuno e la scoperta che, come recita il titolo, non esiste innocenza e che ciascuno, a tutti i livelli, nella vita pubblica e in quella personale, con le sue azioni determina gli eventi. L’indifferenza e l’inettitudine che l’accompagna, come già insegnava Moravia, è una pericolosa malattia dell’anima e gli indifferenti con la loro non scelta si rendono complici del male della storia e si fanno scivolare la vita addosso con il loro “piagnisteo di eterni innocenti”. Il mare che anima la copertina, presenza indissolubile nella vita di Bortone, che risiede ad Otranto, è il silenzioso protagonista e spettatore del primo racconto e simbolo del riscatto nel ripetuto frangersi delle onde sulla spiaggia.