Prima ospite a “Parlami di Te” su Radio Portalecce, poi presso l’auditorium della scuola “Sigismondo Castromediano” di Lecce, il prof. Marco Piccinno ha presentato lunedì scorso il suo ultimo volume “I Racconti del Bisbiglio”.
Come riuscire a far dialogare tra loro due parole così apparentemente diverse? Un esercizio letterario si dirà. Non solo. Un’occasione per riflettere attraverso le domande che le parole si rivolgono l’un l’altra, sulla percezione differente delle cose, a seconda del proprio punto di vista, della propria esperienza, del proprio vissuto, della propria sensibilità. Un’occasione, dunque, per aprirsi al confronto, al dialogo, quello che, pur essendo alla base di un sereno rapporto umano, proprio ultimamente sembra venir meno.
Il prof. Marco Piccinno, pedagogista, componente del consiglio direttivo del Centro italiano per la ricerca pedagogica, docente associato di didattica generale nei corsi di lettere classiche e moderne, di filosofia e di scienze della formazione presso l’Università del Salento, e autore di numerosi saggi e pubblicazioni, a “Parlami di Te” si è anche raccontato come non accade mai.
Passaggi sulla propria vita, sulla formazione, sul linguaggio e la funzione educativa delle parole. Un tuffo nei ricordi di infanzia, dagli affetti familiari, all’educazione salesiana, fino a far riaffiorare i tempi bellissimi del lungo corteggiamento della sua amata Carlotta. “A lei devo tutto - sottolinea - e se oggi sono qui è grazie a lei”.
Un corteggiamento durato un anno, sbocciato poi in un rapporto di stima reciproca e affiatamento senza pause. Ci ha parlato di Carlotta con le parole dell’amore, quelle che ogni donna vorrebbe sentir dire dal proprio uomo. “Eppure siamo così diversi, metodica e razionale lei, impulsivo e frettoloso io”. Forse la bellezza di due persone che si scelgono sta proprio nella loro diversità. Quella stessa diversità che subito appare agli occhi di chi si approccia a “I Racconti del Bisbiglio”.
Un dialogo tra parole che, nella curiosità di conoscersi, ci insegnano la vita dal loro punto di vista, introducendoci in un universo percepito dalle sensazioni. Le parole, tutte, hanno una loro interiorità, un pensiero che scorre come il vento quando scompiglia i capelli, o come il sole che scalda la vita. Le parole significano, agiscono, riflettono e fanno riflettere. Le parole pensano e allo stesso tempo le parole pesano. E proprio partendo dal peso specifico di ogni parola, dovremmo imparare tanto da loro, dal loro significato, dal loro ritmo, dalla loro musicalità. Per farne un buon uso.
“Una parola detta bene può fare la salvezza di chi sta parlando una parola detta male la distrugge”, afferma il prof. Marco Piccinno.
A seguire, nella stessa giornata, il professore ha presentato il suo volume. Il dialogo con l’autore di Ermelinda De Carlo, le letture di Carlotta Melchiorre, Giorgia Lubello ed Elisabetta de Marco, gli intermezzi musicali di Viktoria Causo e Francesco Lella e, per concludere, la “Filastrocca del tempo al contrario” cantata da Gianfranco Villanova, cantautore e compositore, hanno reso l’evento unico, ricco di emozioni e di contenuti.
Soddisfatta Tiziana Faggiano, dirigente dell’Istituto scolastico “Sigismondo Castromediano”: “la scuola è luogo di incontro e di cultura”.