Nel panorama editoriale degli studi sul Messale Romano è apparso recentemente un nuovo libro di Maurizio Barba, che in tale ambito ha prodotto non pochi studi scientifici tesi a indagare sul significato e sul valore della terza edizione tipica del liber princeps della preghiera di Rito Romano.
Il volume, che fa parte della collana Theologica Uxentina, edita dalla casa editrice Viverein, è articolato in dieci capitoli, nei quali sono elencate ed approfondite sotto il profilo teologico-liturgico le principali novità introdotte nella terza edizione tipica del Messale, dopo gli sviluppi registrati nella reimpressio emendata del 2008.
Il I capitolo propone una riflessione sull’evoluzione del Messale Romano di Paolo VI, a cinquant’anni dalla sua promulgazione, evidenziando non solo i guadagni che nel corso di mezzo secolo si sono acquisiti, ma sviluppando pure una riflessione sul valore ecclesiale del Messale Romano, il cui studio si colloca nello sviluppo della tradizione vivente della Chiesa.
Nel II capitolo si indaga su un piccolo ritocco effettuato nelle rubriche del Messale Romano, relativo alla lavanda dei piedi nella Missa in Cena Domini, il giovedì santo, prevedendo la presenza anche di donne. Si tratta di un espresso desiderio di Papa Francesco, che ha voluto, con tale variazione, contribuire a rendere maggiormente significativa la celebrazione di questo antico rito, ampliandone il senso spirituale sotteso, quale manifestazione della carità senza confini.
Il III capitolo, prendendo in considerazione il cambiamento del grado liturgico, da memoria a festa, per la celebrazione di Santa Maria Maddalena, voluto per espressa volontà di Papa Francesco che, nell’equiparare la celebrazione di Santa Maria Maddalena allo stesso grado delle feste che celebrano gli apostoli, ha sottolineato l’importanza della prima testimone della risurrezione nel contesto socio-culturale odierno.
Nel IV capitolo si approfondisce il senso del provvedimento pontificio con il quale è inserita nel Calendario Romano Generale la memoria della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, sulla base del desiderio di Papa Francesco di estendere a tutta la Chiesa universale una prassi devozionale mariana, già cara alla popolazione argentina, al fine di favorire la crescita del senso materno della Chiesa.
Anche i quattro capitoli successivi, offrono un commento all’inserimento nel Calendario Romano Generale di alcune memorie: Santa Faustina Kowalska, vergine, Beata Vergine Maria di Loreto, San Paolo VI, papa, San Gregorio di Narek, abate, San Giovanni d’Avila, presbitero, e Santa Ildegarda di Bingen, vergine. Analizzando i testi eucologici per tali memorie, sono elaborate alcune riflessioni di carattere teologico-spirituale.
Il penultimo capitolo commenta l’aggiunta nel Calendario Romano Generale della memoria dei Santi Maria e Lazzaro a quella di Santa Marta, per la prima volta ricordati insieme come santi. Lo studio analizza minuziosamente le figure di Maria di Betania e/o di Magdala, in quanto per lungo tempo, la figura di Maria di Betania è stata identificata con Maria di Magdala e con la peccatrice che unge i piedi di Gesù nella casa di Simone il fariseo. Si ribadiscono le caratteristiche dell’ospitalità, dell’ascolto e della fede nella risurrezione, come peculiari di questa “casa di Betania”.
Infine, il X capitolo contiene un approfondimento relativo ai rapporti tra il Calendario Romano Generale e i Calendari propri delle diocesi e delle famiglie religiose, evidenziandone alcune linee di continuità, attingendo alla costituzione liturgica conciliare i principi teologici e ai documenti della Santa Sede i criteri di applicazione normativa circa il culto dei santi.
Il volume, che si affianca ad altre due pubblicazioni di Barba sulla terza edizione tipica del Messale Romano del 2002 e sulla edizione emendata del 2008, fa parte di un trittico bibliografico di particolare interesse nel contesto degli studi su questo libro liturgico, ovvero «Si tratta di un’opera altamente raccomandabile per la formazione “liturgica” permanente e aggiornata di tutto il popolo di Dio, così richiesta e richiamata da Papa Francesco nella sua recente Lettera apostolica Desiderio desideravi (2022). È un’opera che aiuterà a comprendere meglio il contenuto del Messale e a dissipare molti dubbi» (dalla Presentazione).