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Dedicato a due straordinari musicisti Ernesto e Gennaro Abbate indimenticabili bacchette della banda di Squinzano la cui storia viene ricostruita da Giuseppe Gregucci, Angelo CappelloPino Lagalle nel libro "Ernesto & Gennaro Abbate- La storia della banda di Squinzano. La più grande rivoluzione stilistica e culturale della banda italiana". 

Edito da “Il Raggio Verde”, il volume sarà presentato in anteprima nazionale a Squinzano domani 21 settembre alle 19, in Piazza Plebiscito.  Dopo i saluti istituzionali, sono previsti gli interventi di Giuseppe Spedicati, direttore del Conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce (che firma l'introduzione), di Alberto Lapenna, già sindaco di Montecatini TermeAlterisio Paoletti, compositore e direttore d’orchestra (che firma la prefazione al volume), degli autori Giuseppe Gregucci, Angelo Cappello e Pino Lagalle e del giornalista Raffaele Polo della casa editrice “Il Raggio Verde” che modererà l'incontro. 

Un omaggio a due geni, due giganti della musica bandistica nel mondo. Quasi un ideale passaggio del testimone, a distanza di oltre trent'anni, dopo la pubblicazione del libro di Angelo Cappello, Antonio Carluccio e Italo Passante (1987), si affidano alle pagine di "Ernesto & Gennaro Abbate " a firma di Giuseppe Gregucci, Angelo Cappello e Pino Lagalle, il compito di ricordare i 143 anni di attività della banda di Squinzano. 

A Squinzano è nato il mito della banda da giro pugliese e ai fratelli Abbate si deve la nascita della “marcia sinfonica”, il nuovo stile musicale contrapposto ai ritmi militari che fino ad allora le bande usavano per sfilare.

"Questo libro - spiegano nella premessa gli autori - vuol essere un utile supporto per chi intende studiare il fenomeno bandistico pugliese affinché si possa comprendere con equilibrio la grandezza artistica di quanto accaduto in questo paese del Salento in anni difficili dal punto di vista sociale e culturale e confrontarlo con i tempi moderni"

Il libro si compone di tre parti principali: La banda musicale dal 1876 al 1954 contraddistinta dalla direzione di Ernesto prima e di Gennaro poi. Documenti e dettagli storici sui fratelli compositori, le musiche, la cronologia dei concerti tenuti nei più grandi e prestigiosi teatri italiani e internazionali. Nella seconda parte, si racconta la storia della banda dal 1955 ad oggi, con i direttori d'orchestra, i solisti e i presidenti che anno dopo anno hanno custodito spartiti e saperi. 208 pagine per ricostruire la più grande evoluzione stilistica e culturale della banda italiana, nata in un piccolo paese del Salento nel 1867 e che vanta un medagliere straordinario: 46 medaglie d’oro e una storia che va ben oltre quella dell'istituzione musicale e coincide con l'identità culturale di una terra e della sua gente. La terza parte, una vera e propria appendice con documenti e immagini, è impreziosita da un cameo dedicato a Nino Ippolito: un compositore d'eccezione, a Squinzano città della musica, al Premo Vigna d'Argento e alle luminarie dei fratelli Perrotta che hanno vestito da sempre le feste nelle più belle piazze del Salento.

"Un particolare impegno, una costante ricerca soprattutto per rendere al meglio le immagini spesso sfuocate dei personaggi, dei documenti di un'epoca che ha visto la nascita e la progressiva crescita di un vero e proprio fenomeno culturale. Questa è stata la nostra tangibile e tenace volontà, per rendere onore, sia pure soltanto nel campo editoriale, alla memoria non solo di Ernesto e Gennaro Abbate, ma a tutta la comunità squinzanese che ha nel cuore, ne siamo certi, la sensibile predisposizione verso la propria storia, seppure sovente trascurata". Con queste parole il giornalista Raffaele Polo della casa editrice “Il Raggio Verde” spiega il progetto editoriale nato dalla sinergia con l'associazione culturale e musicale "Ernesto e Gennaro Abate" presieduta da Pino Lagalle. Un libro per ripercorrere la storia della banda di Squinzano che coincide inevitabilmente con la storia non solo musicale di un territorio e della sua identità culturale. 

 

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