Michele Raviart – Città del Vaticano
La “normalità” di Maria e la sua santità sono uno dei temi toccati da Papa Francesco durante la sua intervista per il programma “Ave Maria”, realizzato da Tv2000 in coedizione con il Dicastero per la comunicazione che andrà in onda a partire dal domani 16 ottobre.
Undici storie di donne
Il programma, condotto da don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova, segue ad un anno di distanza il programma dedicato al Padre Nostro e si propone di spiegare raccontare la preghiera mariana più diffusa al mondo attraverso interviste a donne della cultura e dello spettacolo, da Michelle Hunziker alla giornalista Federica Angeli, oltre a storie di madri, mogli e figli che racconteranno come la figura di Maria ha influenzato la loro vita.
Il 23 dicembre l’intervista del Papa
Ciascuna delle undici puntate - nove dedicate all’Ave Maria e due al Magnificat - saranno introdotte da brani dell’intervista a Papa Francesco, che sarà trasmessa integralmente domenica 23 dicembre. “Qualsiasi donna di questo mondo”, spiega il Pontefice, “può dire ‘ma io posso imitare Maria’, perché è normale. Anche il suo matrimonio verginale, casto, è stato un matrimonio normale: lavoro, fare le spese, fare le cose della casa, educare il figlio, aiutare il marito”.
Lo “scandalo della santità”
In quello che mons. Dario Edoardo Viganò, assessore al Dicastero per la Comunicazione, ha definito “un dialogo intenso e sincero”, Papa Francesco, spiega come la santità della Madonna, “è facile dirla; non capirla, ma dirla. E’ la pienezza dello Spirito Santo in sé. È lo Spirito Santo che la riempì, lei è conseguente con quello”. Citando lo scrittore francese Joseph Malègue, il Papa spiega come “lo scandalo e la difficoltà non è capire se Dio esiste, ma capire che Dio si è fatto Cristo. Questo è lo scandalo. E la Madonna è lì al centro dello scandalo. La santità è al centro di questo scandalo. Tu non puoi capire la santità senza capire questo scandalo: che Dio si è fatto Cristo, cioè unto, uomo come noi”.
Una “bella coppia”
Su San Giuseppe poi il Papa ha detto: “E’ stato lo sposo. Lei mai ha detto a Giuseppe ‘io sono la mamma di Dio, tu sei l’impiegato di Dio’”, ma “tu sei il mio sposo”. “Gli faceva da mangiare, parlava con lui, parlavano del figlio, hanno condiviso l’angoscia quando il bambino a 12 anni è rimasto a Gerusalemme. E lei ascoltava Giuseppe e obbediva a Giuseppe. Le grandi decisioni le prendeva Giuseppe, era normale in quel tempo”. “Lei è la piena di grazia, lui è il giusto. L’uomo osservante della parola di Dio, giusto. Bella coppia”.
Le madri di Plaza de Mayo
Tra le donne intervistate per “Ave Maria” anche una giornalista italiana novantenne di origine ebraica, fuggita in Argentina negli anni 30 a causa delle leggi razziali e poi divenuta una delle madri di Plaza de Mayo per la morte della figlia diciannovenne in uno dei “voli della morte” organizzati dalla dittatura. “A una mamma che ha sofferto quello che hanno sofferto le mamme di Plaza di Mayo io permetto tutto”, racconta il Papa, “perché non si può capire qual è il dolore di una mamma”. “Tante volte dicono ‘ ma dov’era la Chiesa che in quel momento non ci ha difeso? Io sto zitto, le accompagno. La disperazione di una mamma di Plaza de Mayo è terribile. Dobbiamo accompagnare e rispettare il dolore, prenderle per mano”.
Dall’intervista, un libro
L’intervista di Papa Francesco, in cui, spiega il direttore di Tv2000 Vincenzo Morgante, “le parole del Papa colpiscono per la loro profondità e dolcezza e ci invitano a una preghiera semplice, ma profonda, genuina, senza filtri” è poi al centro del volume “Ave Maria. Il Santo Padre ci racconta il mistero di Maria con le parole della preghiera più amata”, edito da Rizzoli in collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana. Il volume è uscito in Italia il 9 ottobre e sarà presto tradotto in altre lingue.