“La violenza, sotto ogni sua forma, è un linguaggio che rifiutiamo categoricamente. Essa non ispira mai i gesti e le parole di chi si professa credente nel Dio della pace e della mitezza, pertanto non può trovare spazio nella società civile, a meno che non si ricerchi lo smarrimento di ciò che rende umani”.
Così la Conferenza episcopale calabra esprime la sua condanna per l’atto vandalico perpetrato ai danni del giovane parroco di Varapodio: nella serata dell’altro ieri, l’autovettura di don Giovanni Rigoli è stata oggetto di un incendio doloso. La vettura che si trovava parcheggiata davanti all’oratorio è andata distrutta. A causa del fumo sprigionatosi dall’incendio si è reso necessario sgombrare i locali della canonica dove al momento si trovavano una decina di persone. La porta d’ingresso e una finestra sono rimaste danneggiate. Il sacerdote era stato già colpito da un atto intimidatorio lo scorso 15 gennaio scorso quando, all’interno della parrocchia, era stato preso a testate per aver fatto rispettare - riporta la sua denuncia - una disposizione del vescovo finalizzata ad arginare l’ondata di contagi da influenza e Covid.
L’intera comunità in tutte le sue realtà, scossa per quanto accaduto, si è stretta attorno a don Giovanni per esprimergli solidarietà e vicinanza. Tra queste anche la Conferenza episcopale calabra che in una nota definisce “questo gesto ignobile un attacco diretto a tutti i cittadini della nostra preziosa regione, a tutti coloro che quotidianamente credono e lottano in modo onesto e rispettoso a favore della dignità altrui, contribuendo allo sviluppo di una Calabria che non può e non deve essere rappresentata da alcuni criminali accecati da una mentalità mafiosa: questo modo di agire e di pensare non appartiene all’etica e all’umanità dei calabresi!”.
In questo momento di prova, inoltre, i vescovi esprimono solidarietà e sostegno al vescovo di Oppido-Palmi, mons. Giuseppe Alberti, a don Giovanni Rigoli e, tramite loro, a tutta la comunità di Varapodio. Allo stesso tempo, i presuli invitano tutti i fedeli e le persone di buona volontà a unirsi in preghiera per il parroco e per la parrocchia di San Nicola e Santo Stefano, affinché possano superare questo momento con forza, speranza e rinnovato impegno apostolico. La Conferenza episcopale calabra ribadisce la propria volontà a lavorare senza sosta per la promozione della pace, della legalità, del dialogo e della fraternità tra tutti gli uomini e le donne del nostro tempo, “affinché atti simili non trovino più terreno fertile nella nostra amata Calabria”.
I vescovi, infine, confidano nell’operato della magistratura e delle Forze dell’ordine, affinché gli autori del “vile gesto” siano presto identificati e possano rispondere delle loro azioni in sede giudiziaria nella speranza che le diverse Istituzioni educative continuino ad allearsi per formare generazioni libere da odio e vendetta.