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Una cena pane e acqua per l’Ucraina. A Taranto, dopo la messa delle Ceneri, nella chiesa di San Pasquale, l’arcivescovo della diocesi di Taranto, mons. Filippo Santoro, ha partecipato all’inizia promossa dalla sezione pugliese del movimento Shalom.

 

 

 

Un panino e dell’acqua al posto della cena con il corrispettivo donato liberamente per sostenere i profughi ucraini attraverso la Caritas diocesana. La benedizione e poi una condivisione povera ma ricca di intenzioni e preghiere per la pace. “Preghiamo che finisca questa guerra assurda, terribile - ha detto mons. Santoro - ingiusta come tutte le guerre. Il gesto del digiuno, voluto dal Papa, è un gesto di solidarietà, è il volersi privare di qualcosa per un bene più grande, appunto la pace. I tarantini stanno donando tantissimo e non mi sorprende questo. Piuttosto mi sorprende la prontezza con cui stanno facendo fronte alle richieste. Quello che sta accadendo tocca ciascuno di noi, non si può rimanere indifferenti”.

“Noi ogni anno realizziamo questa cena nel giorno delle Ceneri - racconta la responsabile, Lucia Parente De Cataldis - e i fondi raccolti vengono donati al Burkina Faso, Paese in cui svolgiamo attività e promuoviamo la costruzione di scuole, pozzi, centri maternità e infrastrutture. Dopo due anni di stop a causa della pandemia, quest’anno la nostra iniziativa è capitata in questo momento drammatico per il mondo e non potevamo non donare il nostro contributo alla Caritas per l’emergenza in Ucraina”.

 

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