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“Questo concerto vuole essere un momento di solidarietà con il popolo ucraino che sta soffrendo per questa invasione. Il Papa ha detto di fare qualunque cosa per la pace”.

 

 

 

“Noi come diocesi offriamo dieci posti letto per i profughi che arriveranno e poi non dimentichiamo la preghiera. E anche un concerto, la cultura lo sono. Tutto perché cessi questa barbarie”. Lo ha detto l’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, nella chiesa di Sant’Antonio di Padova di Taranto, aprendo l’altra sera il concerto della National Chamber Orchestra Kyiv Soloists, la formazione musicale bloccata in Italia in seguito ai gravi fatti bellici esplosi in questi giorni in Ucraina.

L’invito ufficiale alla formazione musicale ucraina è stato rivolto dall’Orchestra Ico della Magna Grecia, formazione tarantina ormai conosciuta a livello nazionale, insieme all’arcidiocesi di Taranto, a Confindustria Taranto e al comune di Taranto, in collaborazione con Ministero della cultura e Regione Puglia.

“È molto difficile essere qui, per noi - ha dichiarato Anatolii Vasylkivskyi, direttore della National Chamber Orchestra Soloists di Kiev, a nome dei musicisti ucraini - in quanto il nostro Paese da più di due settimane è in guerra; siamo molto preoccupati per le nostre famiglie e il nostro popolo; quando siamo partiti, la situazione era abbastanza tranquilla, non potevamo immaginare che le forze russe avrebbero puntato Kiev e altre città: invece è successo; fare musica in queste condizioni è molto difficile, ma al momento non abbiamo alternative, vogliamo onorare questo impegno (il concerto, ndr), raccogliendo tutte le nostre forze, mettendo tutto il nostro cuore in ogni nota di questo concerto: suoneremo per i nostri familiari, per voi e per tutto il popolo ucraino che sta soffrendo; attraverso la musica vogliamo lanciare un messaggio di pace e condividere la speranza e l’auspicio che questa guerra si fermi immediatamente”.

Un breve comunicato, toccante, letto dal maestro Enzo Di Rosa, oboista, da giorni impegnato insieme con l’orchestra ucraina che sta portando in tournée il messaggio “La musica che unisce”.

Foto di Aurelio Castellaneta

 

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