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“Come laici della comunità ecclesiale dovremmo fare la nostra parte per contribuire a promuovere cittadinanza attiva, con uno sguardo critico sulla realtà, un rinnovato bisogno di impegno civile, una mentalità libera dalle logiche dell’opportunismo. Dobbiamo rilanciare l’idea e la pratica di una politica autenticamente generativa”.

 

 

 

Questo l’appello che la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali e l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi rivolgono in una nota congiunta pubblicata sul settimanale diocesano “Luce e Vita” in vista delle elezioni amministrative che si terranno il prossimo 12 giugno.

“Se ci chiedessimo come saranno (e come vorremmo che fossero) le nostre città tra dieci o vent’anni, ci accorgeremmo che le questioni più importanti non possono trovare risposte e soluzioni nell’orizzonte di un mandato: la vivibilità e i servizi per la popolazione che cambia (purtroppo diminuisce e invecchia!), la transizione ecologica (che comporta anche scelte decisive sul piano delle politiche urbanistiche), le opportunità di sviluppo (che vuol dire lavoro per i giovani)”, si legge nella nota, nella quale viene osservato che “stante questa prospettiva, dovremmo auspicare, anzi pretendere, da parte degli amministratori della cosa pubblica, una visione ampia e lungimirante, capace di elaborare un patto per le generazioni future, le generazioni dei nostri figli e dei nostri nipoti. La cronaca, però, ci impone di considerare questioni specifiche e, in un certo senso, preliminari all’azione politica”.

Il riferimento è a quanto emerso dalla relazione al Parlamento della Direzione investigativa antimafia (Dia) sul primo semestre 2021, secondo cui “le città di Molfetta, Terlizzi e Giovinazzo, insieme ad altre del nord e sud barese, risultano essere sempre più ‘febbricitanti’, sotto scacco di clan e famiglie tristemente note, che ne hanno fatto le piazze per i propri illeciti affari”. L’invito agli elettori, quindi, è a porre “una rinnovata attenzione ai percorsi personali dei candidati, alla ricerca della garanzia di una statura morale che non lasci spazio a dubbi o pendenze”. In occasione delle prossime amministrative, Cdal e Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi esortano i concittadini: “Non ci disuniamo! Manteniamo questa unità, che ci fa scegliere candidati e liste in base a ciò che riteniamo, nell’intimo della coscienza, oggettivamente più giusto, coerente, in linea con quanto di costruttivo, onesto, libero, possiamo garantire oggi, per domani, alla nostra città in termini amministrativi”. “Non disunirci”, viene spiegato, “non cedere al pessimismo o alla superficialità, è un atto di responsabilità personale, che ha un riverbero ed un impatto decisivo sulla collettività”.

 

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