0
0
0
s2sdefault

Quest’anno la campagna 8xmille fa tappa anche a Foggia per raccontare la realtà della Casa di accoglienza Madre Teresa di Calcutta, un porto sicuro per donne vittime di abusi, costrette a vivere in strada per sfuggire a uomini violenti e sfruttatori.

 

 

 

Ubicata presso la parrocchia di San Salvatore e ristrutturata con 30mila euro provenienti dai fondi 8xmille alla Chiesa cattolica, la struttura accoglie quattro giovani mamme nigeriane con i loro bimbi. Come Loveth, che si è presentata presso la casa quando era incinta di 6 mesi, perché aveva sentito parlare delle attenzioni e degli aiuti che la Caritas di Foggia da sempre rivolge ai ragazzi stranieri. Oggi il piccolo Alessandro ha un anno ed è stato battezzato da don Carmelo, il nuovo parroco di San Salvatore. Quando è arrivata, Loveth ha raccontato una storia di violenza: il compagno, anch’egli nigeriano, la costringeva a prostituirsi ma, una volta rimasta incinta, per amore di se stessa e della creatura che portava in grembo, ha deciso di uscire dal giro della prostituzione, allontanandosi dall’uomo. La ragazza, che in poco meno di un anno ha imparato l’italiano, seguirà a breve un corso da aiuto cuoca che prevede un successivo inserimento presso uno dei ristoranti in contatto con la Caritas di Foggia.

“Sono storie di coraggio e di riscatto di giovani donne arrivate in Italia con il miraggio di un lavoro e finite nelle mani di sfruttatori senza scrupoli. Il nostro progetto è partito nel 2016 - spiega Giuseppina Di Girolamo, direttore della Caritas di Foggia-Bovino - con l’obiettivo di intercettare quante non denunciano gli abusi, per minacce, difficoltà economiche o culturali con l’intento di metterle in salvo in un’abitazione protetta. In sei anni abbiamo accolto 75 donne con 16 minori, grazie al supporto del nostro team composto da 13 persone, tra volontarie ed operatori”.

Dopo un colloquio con il Centro ascolto è stato offerto loro un piccolo alloggio, autogestito, nella struttura coordinata dalla Caritas. Qui le giovani donne vengono aiutate a reinserirsi nella società e nel mondo lavorativo e riacquistano la speranza in un futuro migliore. La Casa è il luogo ideale dove poter crescere in sicurezza il proprio bambino; la permanenza è garantita anche per periodi lunghi, fino a quando la giovane mamma non sarà ben integrata nella società.

“È un’iniziativa a cui teniamo molto - conclude il direttore della Caritas - perché è uno spazio pieno di vita e, quindi, di speranza. Alcune ragazze hanno partorito durante l’accoglienza, altre, dopo aver superato la fase critica iniziale, hanno trovato un’occupazione che ha consentito loro di iniziare un percorso di autonomia. La Chiesa diocesana cammina vicino a queste donne, che meritano una nuova vita.”

La struttura è coordinata da otto operatori coadiuvati da cinque giovani del servizio civile che insegnano l’italiano ai bambini e li intrattengono con attività didattiche e ludico-ricreative. Anche le mamme sono sostenute dalle volontarie che si occupano, insieme alla responsabile del progetto, di istruirle e di coinvolgerle nella gestione della casa per tenere puliti ed in ordine tutti gli ambienti.

Grazie alle firme per l’8xmille alla Chiesa cattolica è stato possibile apportare sostanziali migliorie alla Casa come la ritinteggiatura completa delle stanze, l’acquisto di mobili, elettrodomestici e biancheria. È stato possibile, inoltre, sollevare economicamente la parrocchia di San Salvatore dalle spese di gestione che, in precedenza, erano interamente a suo carico.

 

Forum Famiglie Puglia