“Noi non siamo il popolo della morte, ma il popolo che va incontro alla vita: il Signore Risorto, che ha ci ha donato la vita”: Lo ha detto mons. Giuseppe Giuliano, vescovo di Lucera-Troia, celebrando la santa messa nei cimiteri di Lucera e di Troia nella commemorazione dei fedeli defunti.
Nell’omelia il presule ha sottolineato: “Passare il cancello del cimitero significa passare dalla chiusura alla apertura della vita, dalla idolatria delle cose alla fede nel Dio che è persona, dalla chiusura dell’egocentrismo all’apertura della adorazione, dalla violenza della contrapposizione alla riconciliazione e alla pace, dalla estraneità della lontananza alla vicinanza della fraternità, dalla solitudine della cattiveria alla bontà della comunione, dalla paura della competizione al coraggio della condivisione, dalla delusione che la disperazione mette dentro alla audacia della speranza, dal sospetto della inimicizia alla appartenenza della familiarità, dalla empietà dell’avere e dell’accumulare alla confidenza dell’amicizia, dalla dispersione del peccato alla unità che la grazia di Dio realizza, dalla debolezza della morte alla forza della vita, dalla rivendicazione dei diritti alla gloria della volontà di Dio”.
“Vorrei che - ha concluso il vescovo - la nostra visita al cimitero ci insegnasse questo passaggio pasquale: passare dalle fatuità che intossicano la vita di tutti i giorni al senso vero e autentico della nostra esistenza, per guadagnarne in umanità e fede”.