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“Il giorno in cui sono stato convocato dal nunzio apostolico in Italia, il Vangelo presentava il noto incontro di Gesù con Zaccheo e mi ha toccato particolarmente il cuore sentire l’invito di Gesù: ‘Scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua’”.

 

 

 

“Ho sentito che era anche per me un oggi particolare, a partire dal quale tutto diventa diverso e nuovo secondo un piano che resterà per sempre misterioso ma che attesta un amore che mi precede, che mette ali alla vita e fa ripartire”. 

Lo scrive il vescovo eletto di Rieti, mons. Vito Piccinonna, nel suo messaggio alla diocesi che guiderà dopo l’ordinazione episcopale. “Ringrazio il Santo Padre per avermi chiamato ad essere umilmente il vostro pastore - aggiunge -. Mi sento troppo piccolo dinanzi a questa sua chiamata, ma avverto la responsabilità di corrispondere al meglio al suo Magistero e alle sue diverse sollecitazioni. Anche per questo, mentre viviamo questa stagione sinodale che dovrà segnare sempre più in maniera nuova il cammino ecclesiale, voglio vivere con tutti voi, in una dimensione di corresponsabilità reale e fattiva, quel sogno fraterno e missionario contenuto programmaticamente nella Evangelii Gaudium”.

Il primo pensiero del vescovo eletto - rivela - è andato alle “tante vittime del terremoto dell’agosto 2016 e alle loro famiglie, ai sopravvissuti ma pure a tutto il territorio gravemente ferito e provato in diverso modo dal sisma”. “Conosco il coraggio e la speranza che avete testimoniato ed esercitato e dobbiamo continuare nell’impegno in vista di una ricostruzione complessa e complessiva che provoca le nostre relazioni e collaborazioni e ci spinge a non sederci. Lo dobbiamo alle vittime del terremoto come pure alle nuove e future generazioni”.

 

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