La crisi dell’Ilva, la pandemia, il restauro di un antico palazzo nella Città vecchia perché divenisse un centro di accoglienza per senzatetto e migranti, “perché tutti hanno diritto alla bellezza”, disse inaugurandolo mons. Filippo Santoro.
E poi la Settimana sociale dei cattolici organizzata a Taranto, le assemblee con gli abitanti dell’isola per capire le loro esigenze, le loro difficoltà. Undici anni di ministero episcopale densi sotto il profilo sociale ed ecclesiale, raccolti in un libro che ripercorre l’itinerario pastorale e di vita di mons. Filippo Santoro, arcivescovo della diocesi ionica dal 2012 a luglio 2023.
Il volume, curato da Vittorio De Marco, ordinario di storia contemporanea all’Università del Salento e direttore della biblioteca arcivescovile di Taranto, si intitola “Discepoli di Cristo nel cambiamento d’epoca, il magistero di mons. Filippo Santoro nella diocesi di Taranto” e verrà presentato oggi, alle 17.30, nel salone della Provincia di Taranto.
A dialogare con mons. Santoro la direttrice artistica del festival “Il libro possibile” di Polignano a Mare, Rosella Santoro. La serata sarà introdotta da mons. Emanuele Ferro, direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali di Taranto. Interverranno il sindaco e presidente della Provincia, Rinaldo Melucci, il curatore Vittorio De Marco e l’editore Piero Massafra, della Scorpione editrice. Le conclusioni saranno affidate all’attuale arcivescovo di Taranto, mons. Ciro Miniero.
Un libro che racconta da una parte l’impegno e la testimonianza di un vescovo, dall’altra la storia di una città immersa in un cambiamento d’epoca.