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“La notizia che il rev.do Domenico Cantore, in data 12 novembre 2023, abbia cercato ed ottenuto illegittimamente, senza mandato pontificio, una presunta ordinazione episcopale in una comunità ecclesiale non in comunione con la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, mi rattrista molto in quanto – con questa presunta ordinazione episcopale – si è consumato un gravissimo atto di lacerazione della comunione ecclesiale da qualificare nuovamente come scisma”.

 

 

Lo scrive mons. Sabino Iannuzzi, vescovo di Castellaneta, in una comunicazione inviata al popolo di Dio della Chiesa diocesana. Cantore era già stato sottoposto ad un procedimento penale amministrativo, ai sensi del can. 1720 del Codice di Diritto canonico, con decreto finale del 4 maggio 2022 a firma di mons. Claudio Maniago, amministratore apostolico di Castellaneta, in cui si dichiarava che il già menzionato chierico era incorso nella scomunica latae sententiae per aver commesso il delitto di scisma ai sensi dei cann. 751 e 1364 § 1, con gli effetti e le conseguenze di cui al can. 1331 del CJC e del can 1044 § 1, 2° quanto all’irregolarità. Il Decreto di scomunica prosegue mons. Iannuzzi, “fu notificato, da me personalmente a mano, al diretto interessato nella sua residenza presso il cosiddetto ‘Monastero San Nicola Taumaturgo’ in agro di Mottola in data 22 giugno 2022”.

Dopo la remissione della scomunica, avvenuta con decreto del 5 luglio 2022, il vescovo prende ora atto “con grande rammarico che il Rev. Domenico Cantore ha commesso, con reiterata responsabilità personale, un nuovo atto di scisma”. Per tale motivo, mons. Iannuzzi precisa che “Domenico Cantore non è più in comunione con la Chiesa cattolica”: “Pertanto, alla luce dei summenzionati gravi atti da lui compiuti pubblicamente, esorto vivamente tutti i fedeli a non partecipare alle sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto poiché esse, come specificato, non sono espressione della comunione con la Chiesa cattolica apostolica romana”.

 

 

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