Il Servizio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati e la Pastorale familiare dell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie promuovono un incontro di formazione e confronto pastorale-esperienziale per operatori pastorali, sacerdoti e per quanti hanno a cuore il bene della famiglia il prossimo 26 maggio presso la parrocchia San Magno in Trani, a partire dalle 17.30.
In una società in continuo cambiamento, la crisi dei valori, intesi come punti di riferimenti, è un fenomeno oramai tangibile a vari livelli. Questa crisi tocca tutte le dimensioni della vita dell’uomo. Ed è in questa situazione che s’inquadra anche la grande sofferenza che sta vivendo la famiglia e il matrimonio, e da dove deriva l’impressionante «emorragia» di separazioni.
Davanti alla terribile ferita del divorzio, la Chiesa si è trovata a dovere affrontare la complicata questione dei fedeli che, dopo il fallimento del proprio matrimonio, decidono per una nuova unione. Instaurando così un legame che si pone in contrasto con quello che è il significato del Matrimonio sacramentale. Queste situazioni che un tempo erano numericamente marginali, oggi sono un fenomeno diffuso anche tra i cattolici. La Chiesa si pone la domanda di come poter aiutare questi fedeli. Come rispondere alle differenti richieste di comprensione e aiuto davanti alla sofferenza che vivono nell’aspetto comunitario, come in quello sacramentale.
Non si può essere sordi a questi appelli perché un matrimonio fallito lascia dei segni, o vere e proprie ferite, che marcano la persona nel suo cammino esistenziale. Ferite che rimangono, nonostante si tenti dare una svolta con un altro progetto di unione.
Da questa constatazione e alla luce dell’operato del Servizio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati che collabora sinergia con la Pastorale familiare nasce l’idea di questo incontro di formazione, al fine di intercettare le varie situazioni di fragilità matrimoniali. Altresì con questo incontro si vuole favorire una pastorale di prossimità per ascoltare e pensare aiuti possibili per quei fedeli segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza (cf. AL 291) e rendendo loro disponibile il lieto annuncio del Vangelo nelle loro situazioni concrete.