Nella parte dedicata all’Intelligenza Artificiale della recente enciclica Dilexit nos, Papa Francesco sottolinea come nessun algoritmo potrà mai uguagliare l’uso «della forchetta per sigillare i bordi di quei panzerotti fatti in casa con le nostre mamme o nonne».
Ne è convinta anche Nunzia Caputo, pastaia di Bari, che ieri ha portato in regalo al Pontefice le “orecchiette” del suo pastificio. Dentro quell’apparente semplice dono è in realtà racchiusa una storia di riscatto e amore che rappresenta un grande segno di speranza.
«Sì, qualche anno fa - ha raccontato Nunzia - ho creato un gruppo di donne, mamme e nonne, che hanno riaperto importanti e antiche botteghe di Bari vecchia, dando a lavoro a ragazze e strappandole a una vita di furti e tossicodipendenze».
E così, insegnando loro ogni giorno l’antica tecnica di lavorazione della pasta “fatta in casa” si è formata nel tempo una squadra capace di richiamare l’attenzione di un gran numero di turisti in una zona troppo spesso nota per episodi di malavita. «Quando abbiamo letto quel passaggio dell’enciclica - ha proseguito la donna - ci siamo sentite pervadere da un’emozione grandissima, riconoscendo nelle parole del Pontefice tutta l’importanza dei gesti d’amore che nessuna macchina o computer potranno mai soppiantare». Per Nunzia vedere le ragazze passare in breve tempo dalla prostrazione di un’esistenza grama alla consapevolezza di un futuro radioso, non ha prezzo.
«La fiducia che hanno ricevuto, sapendo che nessuno le giudicava ma che anzi erano spronate a mostrare il loro talento, è la stessa fiducia offerta dalla Chiesa e dalla fede».