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Papa Francesco è affascinato dalla Puglia. Per ben due volte, in anni e contesti diversi, l’ha rivelato. “Avete il mare azzurro più bello del mondo”, ha confidato nel 2018 sull’elicottero che lo portava alla tomba di don Tonino Bello, ribadendolo il 13 novembre scorso ad alcuni pellegrini di Andria.

Approvando e anzi incrementando le intuizioni dei predecessori, egli guarda poi con viva attenzione al ruolo che la posizione geografica, la storia e i rapporti ecclesiali, hanno assegnato alla regione, al centro di acque che bagnano coste di tre continenti.

Nel cuore del Mare nostrum, la Puglia, protesa verso la provincia latina dell’Africa proconsolare e le contigue province settentrionali, ha risentito, infatti, della loro evoluta cultura, arricchita dalla rapida diffusione del Cristianesimo, con preziose testimonianze di martiri, epigrafi e scritti di Padri della Chiesa, come il grande Agostino d’Ippona.

In tale contesto, il Vescovo di Roma guarda alla regione quale terra di dialogo e naturale ponte culturale per costruire la pace, valorizzando l’antico patrimonio civile e religioso.

Egli, cioè, tiene presente che le Chiese pugliesi vissero direttamente e fortemente le varie e spesso convulse relazioni tra Impero d’Oriente e d’Occidente, papato e patriarchi orientali, Bisanzio e dominatori dei territori italiani, l’arrivo di monaci bizantini, ricchi di eccelsa spiritualità, cultura e civiltà orientale, e la cordiale accoglienza delle popolazioni locali, disponibili all’integrazione cultuale, artistica e linguistica.

Francesco, inoltre, guarda con particolare attenzione ad alcuni protagonisti della storia religiosa locale assolutamente straordinari e per i quali ha compiuto atti davvero inconsueti.

Si è recato personalmente alla tomba di Padre Pio ed ha voluto il Frate delle stimmate accolto solennemente, a conclusione di una grandiosa processione per le vie di Roma, nella di S. Basilica Pietro durante l’Anno della misericordia.

Ha poi proposto Don Tonino Bello come modello del pastore con il corpo seminato nella terra, testimone di valorizzazione delle periferie, servo della scelta preferenziale dei poveri. E l'ha onorato, andando in pellegrinaggio alla sua tomba di Alessano e alla sua Chiesa episcopale di Molfetta.

Si possono ancora ricordare l’amorevole devozione e la preghiera del Papa a S. Nicola, una reliquia del quale ha voluto traslare a Mosca, per rafforzare la comunione con gli ortodossi.

Merita, infine, una menzione proprio speciale l’icona della Madonna Hodigitria sita nella cattedrale barese: egli la giudica unica per la particolare immagine del Figlio e ne ha chiesto una copia, collocandola nella sua stanza personale per invocarla ogni mattina.

Il ritorno del pontefice nel capoluogo regionale per l’incontro sul Mediterraneo, sancisce quindi l’impegno della Chiesa di essere profezia di fraternità dei popoli.

E il chiaro amore di Francesco per il nostro territorio, unitamente al riconoscimento della vocazione al dialogo e alla pace della Puglia.

 

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