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L'Istituto pastorale pugliese (Ipp) con a capo il suo presidente mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano e il suo direttore mons. Piero De Santis, parroco della cattedrale di Gallipoli, ha avviato un processo di condivisione ecclesiale cui hanno preso parte i responsabili diocesani della pastorale e i segretari delle commissioni regionali della conferenza episcopale pugliese, scaturito dall'improvviso sorgere della pandemia.

 

 

 

Questo progetto ha trovato piena attuazione in una due giorni di incontri tenutisi il 30 settembre scorso presso la Basilica della Madonna dei Martiri in Molfetta e il 2 dicembre scorso da remoto.

Il frutto di questa riflessione è confluito in un documento (LEGGI QUI) che ha interessato tra gli altri evangelizzazione, carità, famiglia, giovani e vocazione e pastorale sociale.

L’esplosione dello scenario pandemico all’inizio dello scorso anno ha determinato un improvviso e necessario mutamento di rotta nella prassi pastorale delle comunità cristiane; ha ridisegnato i confini dell’azione ecclesiale, ponendo la Chiesa dinanzi all’urgenza di affrontare una crisi in un modo che non fosse la proiezione di una paura anche umanamente comprensibile, ma il riflesso di uno sguardo di speranza che andasse oltre il ripiegamento sul passato.

Così recita il documento finale: "nel vedere le nostre agende svuotarsi, i nostri appuntamenti saltare e tutta la nostra minuziosa programmazione annullarsi, ci siamo, di fatto, ritrovati privi delle nostre consuete certezze, a brancolare in un buio difficile da attraversare. Con un’espressione simbolicamente efficace, taluno ha descritto questa situazione come una linea di frontiera; una linea sulla quale si è chiamati a fronteggiare paura, dolore, scoraggiamento, isolamento, ma una linea che è anche luogo ideale per allenare lo sguardo a nuove prospettive. Ed è proprio questo ciò che è emerso da una ricostruzione di insieme delle varie riflessioni proposte: lo smarrimento iniziale non ha impedito, a ciascuna delle realtà diocesane interpellate, pur dopo un improvviso e imprevedibile arresto, anch’esso funzionale alla ripresa, di tornare prontamente a farsi prossima alle esigenze delle comunità locali, con nuovi mezzi e rinnovato entusiasmo".

Il tempo della prova, infatti, diventa anche, inevitabilmente, un tempo di scelta, un tempo nel quale imparare a riconoscere ciò che conta e ciò che invece semplicemente passa, un tempo utile a separare ciò che è necessario da ciò che, con tutta evidenza, non si rivela tale.

È il tempo per prendere consapevolezza della propria fragilità, per partire da essa e lasciarsi plasmare dalle interpellanze provenienti dallo Spirito, disponibili a quell’opera di discernimento essenziale, dalla quale, sola, può discendere la testimonianza della vita nuova delle Chiese di Puglia.

Si tratta di lasciarsi guidare e provocare dai segni dei tempi, restando disponibili all’ascolto della voce di Dio in un itinerario di sinodalità, consapevoli che il rinnovamento rappresenta il modo più sicuro ed efficace di vivere coerentemente e fruttuosamente la missione pastorale.

In questa prospettiva s’innesta una riflessione importante: la voce di Dio non si ascolta da soli!

Le scelte pastorali necessitano di ascolto ma anche di condivisione e di uno sforzo costante ed instancabile di collegamento e confronto, perché non si corra il rischio di percorrere strade parallele e sentieri infecondi.

EVANGELIZZAZIONE

Superate le difficoltà iniziali ed improvvise del primo lockdown, nel settore dell’evangelizzazione, si è registrata una progressiva valorizzazione del coinvolgimento degli adulti; il venir meno degli incontri con i più piccoli ha indotto ad un sempre maggiore interessamento per gli ambiti familiari, non soltanto raggiungendoli con i nuovi mezzi di comunicazione telematica ma provocando, negli stessi, un dialogo importante sulle esperienze-limite vissute.

Sono state, in questa medesima prospettiva, offerte delle linee guida, che fossero anche il riflesso della urgenza di recuperare quelle soglie esistenziali che aprono alla fede, presenti in casa, nelle relazioni familiari e comunitarie. Ciò anche nel tentativo di  recuperare dei valori essenziali che rischiavano di perdersi: la famiglia stessa, la casa, la forza antropologica dei gesti rituali e il desiderio di vita comunitaria.

LITURGIA

Ancora il testo dell'Ipp: "la creatività delle comunità parrocchiali ha fatto il resto: attraverso l’implementazione di piattaforme virtuali e l’uso dei social è stato possibile offrire, anche ai catechisti, momenti formativi di notevole interesse. È stato possibile sostenere tutti gli operatori pastorali, accompagnandoli, sulla linea di frontiera, nel superamento delle incertezze e nella identificazione di punti di riferimento solidi capaci di ridare senso alle cose ed incoraggiare la speranza, senza perdere di vista anche la risorsa (piuttosto che il limite) degli incontri di piccoli gruppi in presenza".

Finanche  il settore della  liturgia ha visto, nel corso del tempo, mutare il proprio tradizionale profilo, per assumere, con  sempre maggiore sicurezza, il volto nuovo di un invito alla partecipazione che, attraverso i social, promuove la preghiera in famiglia e la valorizzazione, in chiave catechistica, dei gesti tipici familiari, nell’auspicabile obiettivo di non lasciare neppure che le molte esperienze di chiesa domestica, che questa emergenza ha favorito, vadano disperse nel tempo della ripresa.

CARITÀ

La situazione di crisi sanitaria, economica e sociale generata dalla pandemia in atto, ha determinato l’urgenza di rispondere e corrispondere a nuove esigenze di carità.

Una sintesi efficace di quanto emerso nelle diverse realtà ecclesiali potrebbe essere rappresentata dall’esigenza di ricercare non la perfezione ma la perfetta carità, che si fonda sulla relazione con l’altro e mette necessariamente in crisi un vecchio modo appiattito e comodo di fare carità, talvolta secondo i nostri schemi, contraddistinti dall’abitudine, e non in aderenza ai bisogni reali dei poveri.

Si è sottolineato che "diverse sono state le iniziative segnalate, a sostegno del tessuto economico locale e delle famiglie in difficoltà; tutte riportate ad unità da una riflessione che invita a valorizzare questo momento storico come il momento in cui andare oltre, non fermarsi a compiacersi del bene fatto ma fare in modo che la carità diventi uno stile di Chiesa da vivere".

FAMIGLIE

Punto nevralgico è stata la riflessione sulla famiglia, quale luogo maggiormente coinvolto da nuovi bisogni e nel quale si esprime, con voce più forte, l’esigenza di un intervento efficace delle nostre comunità parrocchiali. In questo senso, ci si è fortemente adoperati, con i nuovi mezzi di comunicazione a disposizione, nel mantenere vive relazioni importanti che rischiavano di andare perse e, in uguale direzione, si sono promossi momenti di riflessione e di recupero della coscienza della propria identità di famiglia.

È stata l’occasione per ritornare sui passi dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia, guardando al futuro nella prospettiva di un cammino orientato a superare la stessa emergenza e volto a garantire, anche dopo, sostegno e supporto alle famiglie, aiutandole ad incontrarsi in casa attorno alla Parola di Dio.

GIOVANI E VOCAZIONI

Non sono stati abbandonati i percorsi più direttamente riferiti a giovani e vocazioni ma sono statti piuttosto rivisti e rimeditati attraverso l’uso delle nuove tecnologie, che hanno offerto (anche in un linguaggio più familiare per gli stessi destinatari) nuovi luoghi per condividere esperienze tradizionali, come i momenti di preghiera e di riflessione che da sempre hanno animato e animano le nostre comunità.

SOCIALE

Anche tutto il settore della pastorale sociale è stato oggetto di un modo rinnovato di guardare avanti, un modo per il quale si è utilmente provocato e procurato un incontro fra la tradizione e le nuove opportunità tecnologiche, gravido di buoni frutti. Le piattaforme on-line "sono state di grande supporto ma soprattutto si è presa consapevolezza della necessità di superare rigide e non più attuali ripartizioni, per lasciare spazio ad un annuncio del Vangelo a partire dalle situazioni che gli uomini si trovano concretamente a vivere e che appaiono ormai ben distanti dalle vecchie prospettive di azione".

Tutto questo ha determinato l’evidente bisogno di una ricerca di fede che potesse portare oltre i ritualismi, per offrire, all’uomo di oggi, un’azione pastorale che fosse in grado di discernere e ritenere quanto è importante e necessario, facilitando l’incontro con il Signore, in ogni luogo della quotidianità.

 

Forum Famiglie Puglia