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La morte di Raffaella Carrà (1943-2021, nome d’arte di Raffaella Maria Roberta Pelloni) ha colpito un po’ tutti, visto che questa donna di spettacolo era certamente fra le più popolari nel nostro paese e non solo.

 

 

 

Grande professionista dello spettacolo, è stata attiva per più di mezzo secolo sugli schermi cinematografici e poi televisivi. Ha vissuto la malattia in silenzio, nascosta.

Nella giornata di domani i frati minori cappuccini della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio la ricorderanno con commozione e affetto, nella loro preghiera.

È ancora vivo nel loro cuore, l’animo gentile e generoso di Raffaella Carrà che, dopo aver accolto con grande entusiasmo l’invito a inaugurare, come madrina, il 19 maggio 2001, il nuovo Centro comunicazioni realizzato a San Giovanni Rotondo, che oggi si è evoluto nell’emittente nazionale Padre Pio Tv, si è legata alla figura del mistico cappuccino e ai suoi confratelli con un rapporto che, pur limitato dalle distanze, si è mantenuto vivo per 20 anni.

Frutto dell’intesa profonda tra lei e i frati è stato il memorabile spettacolo “L’uomo che si innamorò di Dio”, prodotto da Bibi Ballandi, con la regia di Sergio Japino, trasmesso in prima serata da Raiuno il 23 giugno 2002 come evento celebrativo per la canonizzazione del cappuccino stigmatizzato, pronunciata solennemente una settimana prima da San Giovanni Paolo II.

Un evento toccante organizzato nel Parco della Via Crucis di San Giovanni Rotondo, fortemente voluto da Raffaella Carrà, per rendere omaggio al frate di Pietrelcina divenuto santo il 16 giugno.

Durante la serata si fece memoria della vita di Padre Pio con un alternarsi di testimonianze e storie inedite, brani musicali e momenti di preghiera. Numerosi furono i contributi filmati da Pietrelcina, per ripercorrere i luoghi del santo frate.

La showgirl si commosse profondamente ascoltando il brano del tenore José Cura dal titolo ''Passione: Padre Pio'' accompagnato dalla grande orchestra, composta da 58 elementi e diretta dal maestro Leonardo De Amicis.

In quella circostanza, in un’intervista rilasciata alla neonata emittente televisiva dei cappuccini, nel giugno di 19 anni fa, Raffaella rivelò: «Ho conosciuto i frati, che sono persone meravigliose, e il rapporto umano mi ha portato sempre più vicino a Padre Pio. Ho conosciuto sempre di più gli angoli del suo animo, gli avvenimenti della sua vita, sono stata a Pietrelcina, ho visto le stanze… più lo conosci e più è come una calamita, che ti attira e vuoi saperne ancora di più».

I frati minori cappuccini, quindi, invocando l’intercessione del loro santo confratello, si uniscono a quanti hanno amato e stimato Raffaella Carrà nell’affidarla alla misericordia del Signore, che legge ogni seme di bene germogliato nel cuore dei suoi fedeli e che è stato già raggiunto da chiunque lo abbia cercato.

 

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