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Domenica scorsa, in comunione con le Chiese che sono in Italia e nel mondo, in una cattedrale - quella di Cerignola - gremita di fedeli rispettosi delle norme per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, è stato il vescovo Luigi Renna a presiedere la solenne celebrazione eucaristica durante la quale il pastore della Chiesa locale, alla presenza dei presbiteri e dei diaconi, dei religiosi e delle religiose, dei giovani e dei ragazzi, degli operatori pastorali e dei laici - senza dimenticare gli assenti che «vogliamo raggiungere con i nostri sentimenti fraterni, in attesa di incontrarli di persona» come i malati e i lontani - ha dato inizio al cammino sinodale.

 

 

 

«Sinodo - ha spiegato il vescovo nell’omelia (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) - è la parola che designa Gesù Cristo, Colui che si è messo accanto all’umanità da Betlemme, alle strade della Galilea, al Calvario, ad Emmaus la sera di Pasqua» per affermare che «la Chiesa non è altro che il camminare insieme del gregge di Dio nei sentieri della storia». Cita Papa Francesco, mons. Renna, nonché Joseph Doré, l’arcivescovo emerito di Strasburgo, e David Maria Turoldo, per porsi alla scuola del Concilio Vaticano II, l’evento che «ci invita a passare dall’essere una Chiesa che convoca sinodi all’essere una Chiesa che ha uno stile sinodale».

Al termine della celebrazione eucaristica trasmessa in diretta da Tele Dehon (GUARDA), il vescovo ha consegnato a ogni comunità parrocchiale una lampada, simbolo e segno del cammino sinodale, e ha comunicato i nominativi dei due referenti diocesani per il cammino sinodale, individuati nel prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia e nella prof.ssa Annarita Di Conza, mentre è in itinere la costituzione dell’équipe che comprenderà le diverse componenti del popolo di Dio.

 

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