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“Il Signore vuole una Chiesa dell’ascolto, della compassione, della misericordia”. Ad affermarlo è stato mons. Giuseppe Giuliano, vescovo di Lucera-Troia, concludendo l’omelia della celebrazione eucaristica per l’apertura diocesana del cammino sinodale, tenutasi sabato nella cattedrale di Lucera.

 

 

 

Il Sinodo, ha spiegato, è un “esercizio di nascita a vita nuova, esercizio, talvolta anche sofferto, di vita ecclesiale, la vita del vangelo da esperire in prima persona e da proporre anche agli uomini e alle donne di oggi”. Ma “da soli non andiamo da nessuna parte”; per questo “abbiamo bisogno dello Spirito Santo, il Paraclito consolatore”. Di qui un auspicio: “Sia questo Sinodo un tempo abitato dallo Spirito! Perché dello Spirito abbiamo bisogno, del respiro sempre nuovo di Dio, che libera da ogni chiusura” e “ci guida dove Dio vuole e non dove ci porterebbero le nostre idee e i nostri gusti personali”. “Per una Chiesa nuova e diversa, aperta cioè a ciò che Dio le suggerisce, dobbiamo invocare con più fiducia e con più frequenza lo Spirito Santo e metterci con umiltà alla scuola di lui”.

Ma, secondo Giuliano, abbiamo anche “bisogno della Chiesa per camminare sostenuti dai fratelli, nell’alveo della Tradizione della fede, che è iniziata molto prima di noi e che attende di essere ‘arricchita’ dalla nostra accoglienza e dalla nostra fedeltà. Ecco il Sinodo, la cui parola significa letteralmente ‘camminare insieme’, è infatti ‘cammino fatto insieme’”. Un cammino che “si dipana nella specificità dei doni di ciascuno, anzi nella originalità del dono che ciascun battezzato è, e si dispiega nella comunione che esige partecipazione di tutti per poi farsi missione a servizio del Regno di Dio tra gli uomini”.

“Il cammino sinodale vuole e deve essere attento alla realtà dell’uomo di oggi ed anche alla realtà del Vangelo per l’uomo di oggi”, ha concluso il vescovo: “Il Signore vuole, dunque, una Chiesa dell’ascolto, una Chiesa della compassione, una Chiesa della misericordia”.

 

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