In occasione del “Sid – Safer Internet Day” e della Giornata Nazionale contro il Bullismo, gli studenti dell’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce, ideatori e animatori del movimento anti bullismo “Mabasta”, hanno organizzato il “Mabasta Dab Day”, una tre-giorni di incontri, presentazioni e spettacoli dedicata alla lotta al bullismo e cyberbullismo “dal basso”, ossia ad opera degli studenti e non, come fatto sinora, degli adulti.
I ragazzi del movimento, insieme alla dirigente Addolorata Mazzotta, hanno approfittato di questa occasione speciale per presentare pubblicamente il neonato “Modello Mabasta”, una originale e singolare soluzione per contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo nelle scuole italiane. Il “Modello Mabasta” è, in sintesi, una serie di consigli e azioni che ogni classe e scuola d’Italia può liberamente adottare per prevenire e contrastare episodi e fenomeni di bullismo, sia nella versione classica, fisica, che in quella virtuale, il cosiddetto cyberbullismo. Martedì 5 l’hanno presentato agli studenti delle superiori, mercoledì 6 ai ragazzi delle elementari e medie e giovedì 7 hanno tenuto un corso di formazione per i “Bulliziotti” e “Bulliziotte” delle undici scuole che stanno sperimentando il Modello.
Nelle tre giornate hanno incontrato i ragazzi di Mabasta, nella prestigiosa Sala Dante della scuola leccese, autorità, testimoni di bullismo subìto e artisti e personaggi dello spettacolo, tra cui Vinenzo Melilli (dirigente generale USP Lecce), Sebastiano Leo (assessore regionale all’istruzione), Monica Sammati (vice questore di Lecce), Pietro Barba (referente per il bullismo USP Lecce), Massimiliano Romano (vice presidente della Provincia di Lecce), Edoardo Winspeare (regista e scenografo), Lorenzo Palumbo (editore del romanzo sinfonico sul bullismo “La teoria della giostra”), Cristiano D’Agostino (rapper, in arte ARF MC), Giovanna Gasdia (artista e cantautrice, insieme alla sua band Slow eMotion) e l’eclettico artista fondatore dei Sud Sound System Nando Popu (Fernando Blasi). Questi ultimi due, Giò Gasdia e Nandu Popu, oltre a testimoniare le proprie emozioni in tema di bullismo, hanno anche eseguito delle strepitose performance musicali eseguendo live alcuni famosi brani del loro repertorio.
In particolare, nei loro interventi, Edoardo Winspeare e Nandu Popu hanno sostenuto e commentato positivamente l’operato dei giovanissimi startupper sociali del “Galilei-Costa”.
«Anch’io quando studiavo a Firenze, in maniera per fortuna non pesante, sono stato al centro dell’attenzione dei miei compagni di scuola per via della mia pronuncia, un misto tra la lingua francese ed il marcato accento salentino - ha raccontato il regista Winspeare - Il grande consiglio che sento di dare a chi soffre per via di atti di bullismo è quello di concentrarsi al massimo sulle cose positive della vita, sull’arte, sullo sport, in una parola, sulla “Bellezza”, che non è solo quella estetica, ma anche la bellezza dell’amore per il territorio, dei rapporti umani veri, della ricchezza storica e delle tradizioni. Chi sa riconoscere e apprezzare la bellezza è capace di dare meno importanza alla bassezza e stupidità di alcuni comportamenti umani e più rilevanza agli aspetti “alti” della vita».
«La mia esperienza è stata piuttosto difficile - ha testimoniato Nandu Popu - anche perché ai miei tempi i "bulli" erano spesso dei veri e propri affiliati alle cosche locali. Non è stato facile uscirne indenni, oggi posso dire con assoluta certezza e convinzione che, a salvarmi, è stata la musica. E pensare che allora chi faceva musica era considerato una specie di buffone. Quante soddisfazioni mi sono tolto. Ragazzi, vittime, spettatori e, soprattutto, bulli e bulle, impegnatevi in una passione, una vostra passione, nell'arte, nella musica, nello sport, nell'amare e difendere la vostra terra ed in ogni altra attività sana e coinvolgente. Troverete la motivazione giusta e tutte le gratifiche che vi meritate. E poi, chi può mai dirlo, un domani potreste diventare anche un grande artista, lo auguro a tutti voi».
Anche la cantautrice giunta appositamente da Ravenna Giovanna Gasdia (oggi 40enne) ed il giovane rapper Arf Mc hanno raccontato ai ragazzi le loro personali esperienze e come, grazie alla passione per la musica, sono riusciti a sopravvivere bene alle angherie e oggi possono ritenersi persone ben più serene di chi, allora, erano i molestatori.