“Il futuro inizia oggi…”. Così esordiva il presidente di Snadir (Sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione) e di Fgu/Gilda, Orazio Ruscica nel congresso di Rimini del 3 ottobre 2020.
Nel tempo del pragmatismo, della concretezza e dell’efficienza, che senza dubbio hanno conquistato una posizione di dominio in ogni ambito della formazione e della didattica nelle nostre scuole, è bene ripartire dalle basi: la riconoscenza, la solidarietà, il senso di comunità. È un discorso vecchio, come ci testimonia il celebre passaggio dell’Idiota, dove Dostoevskij faceva dire al principe Myškin che il mondo lo salverà la bellezza. Riflessioni che nel corso di questi ultimi anni hanno prodotto numerosi frutti e che su queste basi, e all’indomani di un percorso faticoso, complesso, a volte contraddittorio, hanno portato ad un confronto sul futuro ma soprattutto ad avere fiducia nel futuro della scuola e del ruolo degli insegnanti di religione cattolica all’interno delle istituzioni scolastiche.
Di fronte ai processi di cambiamento in atto nel nostro sistema scolastico, in riferimento anche alle innovazioni socio-culturali, didattico-organizzative e gestionali introdotte nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, potrebbe sembrare superfluo interrogarsi sul ruolo della scuola che verrà. Non lo è affatto. Interrogarsi sul futuro è l’unico modo per dare nuove e serie risposte non solo all’intera comunità scolastica, ma al nostro inestimabile patrimonio culturale e sociale che non possiamo a nessun costo condannare al decadimento. Il futuro di cui si parla, inizia oggi. È oggi che la scuola affronta la sua commessa col domani. È oggi che deve dimostrare capacità organizzativa e di progettazione negli interventi e soprattutto rendere credibile il proprio servizio alla comunità. In un contesto così problematico, è nostro dovere domandarci: che scuola che vogliamo? Quali visioni, quali scenari possibili possono guidarci verso il cambiamento? Quale il ruolo dei docenti di religione all’interno di questo processo di cambiamento?
Il segreto è immaginare ciò che non c’è, ma sarebbe bello ci fosse. E subito dopo impegnarci per raggiungerlo. Quando Snadir ha cominciato il suo percorso sindacale, erano gli anni in cui si tentava in tutti i modi di estromettere il docente di religione dalla vita scolastica.
Ma si è sognato in grande tanto da festeggiare quest’anno i 20 anni dall’approvazione della legge 186/2003 sullo stato giuridico degli insegnanti di religione, che ha permesso a tanti insegnanti di religione di passare da una condizione di precarietà cronica a una stabilità lavorativa.
Vigilanti, visionari e con impegno quotidiano che Snadir è cresciuto negli anni. Da un nucleo di un centinaio di insegnanti, siamo oggi al 34% dei docenti di religione in servizio nella scuola italiana. Il suo impegno è rivolto alla tutela di tutti i docenti di religione, sia coloro che sono in servizio con contratto a tempo indeterminato sia coloro che sono impegnati con incarichi annuali.
Lo Snadir è aperto, inoltre, a tutti coloro che vogliono condividere il progetto di una scuola fondata sui valori della convivenza civile, del confronto interculturale, del dialogo interreligioso. E questo ha fatto sì che lo Snadir diventasse un interlocutore rappresentativo e istituzionale, al pari di altre realtà sindacali ben più antiche e organizzate, fino a diventare l’organismo privilegiato per il dialogo in seno alla tutela e alla valorizzazione delle condizioni professionali dei docenti di religione.
Il sindacato svolge una forte attività formativa grazie alla sinergia con Adr, Associazione docenti per la ricerca e la formazione, una struttura formativa nata nel 1993 che opera, per curare, valorizzare e far progredire le condizioni professionali dei docenti e di tutto il personale della scuola. Si occupa di formazione pedagogica, didattica, giuridica, teologica attraverso convegni, corsi e seminari di studio, in considerazione del fatto che il compito educativo che investe oggi - in modo sempre più incalzante - i docenti nella scuola è in continuo cambiamento sul piano qualitativo e quantitativo. L’Adr è soggetto qualificato per la formazione riconosciuto dal Miur ai sensi della Direttiva 170/2016.
In questi giorni - il prossimo sabato 27 gennaio - Lecce, in particolare Cavallino, presso il salone dei congressi dell’Hotel Leoni dei Messapi, ospita un importante incontro di formazione rivolto agli insegnanti di religione (SCARICA IL PROGRAMMA), organizzato da Adr in sinergia con Snadir e le arcidiocesi di Lecce e Brindisi-Ostuni e le diocesi di Nardò-Gallipoli, Ugento-Santa Maria di Leuca. L’incontro avrà il tema “Progettare un Uda irc” per porre le basi nella preparazione dei docenti di religione cattolica al nuovo concorso ordinario e straordinario che consentirà a circa 6.400 docenti di entrare in ruolo e così abbandonare quella condizione di precariato in cui versavano dal lontano 2004, anno dell’ultimo concorso svolto.
Il futuro è oggi! Non mancate!