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Inclusive, di qualità, capaci di dare lavoro a 80mila persone. Ma spesso costrette a chiudere. Sono queste le caratteristiche principali delle quasi 8mila scuole cattoliche presenti sul territorio nazionale (il 70% sono scuole dell’infanzia) che nell’ultimo anno scolastico hanno visto un calo di 389 unità.

A tracciare un “bilancio sociale” della scuola cattolica italiana è stato Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei che è intervenuto al convegno “Liberi di educare”, promosso dall’ufficio scuola della Diocesi di Roma e dalla Rivista Lasalliana, a 300 anni dalla morte di San Giovanni Battista de La Salle.


“Sono oltre 582mila gli alunni che frequentano le scuole cattoliche e più di un milione i genitori che esprimono apprezzamento, fiducia e un alto gradimento dal momento che il voto che danno è 8,5 - ha spiegato Diaco ricordando che - sono circa 80mila le persone impiegate, tra docenti, dirigenti e personale non docente, di cui 55mila insegnanti con l’86,8% di laici”.

La scuola cattolica in Italia dunque “è una realtà lavorativa non marginale”. Non solo: ha un alto livello formativo, come dimostrano i dati delle Prove Invalsi dello scorso anno. “Le cifre, finora inedite, dicono che gli alunni delle scuole paritarie hanno una media più alta di quelli delle statali e quelli delle cattoliche ancora più alta di quelli delle altre paritarie - ha detto Diaco -. Nelle prove di italiano e matematica, la media nazionale per gli alunni di terza media è di 200 mentre quella delle cattoliche è di 217; per la quinta primaria, la media delle cattoliche è 207 a fronte del 202 delle statali. In inglese, la media degli studenti di terza media delle statali è 200 contro il 222 delle cattoliche - ha elencato il direttore Cei”.

Un altro dato che caratterizza le scuole cattoliche è quello relativo all’inclusione: “sono – ha detto Diaco – quasi 32mila gli alunni stranieri iscritti, cioè il 5,5%, un numero in crescita dell’1,1% negli ultimi 10 anni”. E, ha aggiunto, “sono 7.774 gli studenti con disabilità, cresciuti dell’1,3% nell’ultimo decennio”.

 

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