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Il 2018 è stato per il Lecce un anno di gioia, ma anche di conferme. Promozione in B e campionato, fino ad ora, disputato nelle zone alte della classifica. A ciò si aggiunge il “colpo di mercato” messo a segno nelle ultime ore: l'innesto del centrocampista Tachtsidis per aggiungere qualità alla rosa.

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Sognare non costa nulla. Un modo di dire comune a tanti, forse leggermente scaramantico, ma che prima o poi incrocia la realtà finale, sia essa positiva o negativa. I programmi a medio-lungo termine vengono ideati per essere seguiti fino in fondo, a volte raggiungendo l'obiettivo, altre mancandolo, altre ancora superando, addirittura, le più rosee aspettative.

La storia dei calcio ci ha abituato a racconti emozionanti e, quello giallorosso, rientra tra i più belli del 2018. Non solo perché, finalmente, il Lecce è salito nella categoria che si affaccia al “paradiso” della serie A; ma anche in virtù del fatto che l'attuale campionato cadetto vede, tra le rivelazioni principali, proprio i ragazzi allenati da Fabio Liverani. Molto più che un simpatico appellativo di “matricola terribile”: le vittorie ottenute a Verona, Livorno,  Carpi e Cosenza, hanno permesso al Lecce di “farsi le ossa” ed acquisire sicurezza nei propri mezzi, nonché capacità d'imposizione del gioco in qualsiasi rettangolo verde. Una padronanza di sé riflessa nelle gare casalinghe, dove solo la capolista Palermo è riuscita a spuntarla (nonostante il match sia stato giocato avviso aperto).

2018, UN ANNO DA RICORDARE

Tenacia, grinta, organizzazione. Ad oggi sembra piuttosto difficile scovare una gara in cui i giallorossi non abbiano sudato, rispettando la maglia ogni benendetto minuto di gioco. Per carità, nessuno è perfetto, qualche sbavatura ha avuto modo di manifestarsi, ma ciò rientra nella normalità delle cose. Un atteggiamento mai domo già visto, lo scorso anno, negli incontri disputati in C. Da gennaio 2018 in avanti è stato un cammino - tutt'altro che semplice, ma sicuramente alla portata - verso la promozione diretta. I tifosi ricorderanno, senza dubbio, i festeggiamenti postumi a Lecce-Paganese. La rete di Armellino, valida per l'1-0 divenuto poi definitivo, fu una liberazione. Una città in festa, colorata di giallo e rosso, piena di bandiere sventolanti. Meta raggiunta grazie alla solida pianificazione societaria ed all'alchimia tattica infusa dal tecnico, con in più dei precisi “colpi di mercato” messi a segno durante il mercato di riparazione, circa un anno addietro. Come non sottolineare, ad esempio, l'acquisto a campionato in corso dell'attaccante Saraniti, fino a quel momento in cima alla classifica dei cannonieri con la Virtus Francavilla. Sue alcune delle reti decisive che determinarono punti importantissimi in graduatoria (tipo quelle siglate a Monopoli, a Cosenza, o anche  all'esordio col Catanzaro, giusto per avere un'idea).

IL CALCIOMERCATO E L'ARRIVO DI TACHTSIDIS

Occorre ricordare che in estate, già a fine Agosto, la rosa del Lecce aveva a disposizione atleti di qualità, esperienza e prospettiva, grazie al certosino lavoro del direttore sportivo, Mauro Meluso. Innesti importanti, qualitativamente notevoli, ai quali va aggiunto l'ultimo arrivo, ovvero Panagiotis Tachtsidis. L'US Lecce comunica, infatti, di aver acquisito il diritto alle prestazioni sportive del centrocampista greco, proveniente dal Nottingham Forest, con la formula del prestito con obbligo di trasformazione dell'acquisizione da temporanea in definitva in caso di promozione in serie A e alternativamente con diritto di opzione. Classe '91, in Italia ha già vestito le maglie di Genoa, Cesena, Grosseto, Verona, Roma, Catania, Torino e Cagliari.

LIVERANI, LA SQUADRA HA IL SUO VOLTO

L'allenatore romano, durante le conferenze stampa che si svolgono in settimana al “Via del Mare”, lo ripete spesso: “Per me è un piacere allenare questo gruppo”. Nessuna frase fatta, né tantomento una sviolinata di circostanza, poiché il mister sceglie i giocatori da mandare in campo a seconda del rendimento mostrato durante gli allenamenti che precedono le partite. Cambia schieramento guardando all'avversario da affrontare. Ripete spesso che “non esistono titolari fissi”, considerata l'ampia disposizione di elementi dal grande valore. Quale allenatore non vorrebbe avere tali “pensieri”, se così possono definirsi.

SOGNARE NON COSTA NULLA

E per questo va ringraziata la società di via Costadura, presieduta da Saverio Sticchi Damiani. Proprio il presidente, a pochi giorni dal match Lecce-Padova, ci tenne a ribadire un concetto chiarissimo: qualora Lepore e compagni dovessero trovarsi costantemente nelle zone alte della classifica – specie intorno alle ultime battute del torneo cadetto - non tentare il “grande salto” sarebbe impensabile. Serve ambizione, coraggio, ma anche molta programmazione.

La certezza di questo 2019, allora, vuole concretizzarsi anzitutto nel mantenimento della categoria. Dopodiché, soltanto il futuro può rivelare quanto lontano correrà questo Lecce. Come già anticipato in apertura d'articolo, “sognare non costa nulla”. Senza scaramanzie; non servono davanti alla cultura del lavoro, dello sport e della giusta umiltà praticata dall'attuale dirigenza giallorossa.

 

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