E ora facciamo la storia. Il Lecce è già matematicamente salvo. Le vittorie delle milanesi consegnano un altro anno di serie A alla compagine salentina. È la festa di Lecce e del Salento.
Ora, è il momento di rendere merito e onore alla dirigenza, al Presidente Sticchi Damiani, al direttore dell'area tecnica Pantaleo Corvino, a mister Gotti e all'intera rosa. Quest'anno il Lecce ha fatto meglio della scorsa stagione. Si è salvato con maggior anticipo, ha confezionato più punti in classifica ed è riuscito nell'impresa della salvezza, dovendo fare a meno di due pezzi da novanta come Kaba e Banda. Anche la Coppa d'Africa ha tolto uomini ed energie ai salentini, ma la squadra giallorossa è stata più delle avversità e non deve ringraziare nessuno per il risultato raggiunto. Non sono stati in grado nemmeno gli arbitraggi sfavorevoli a fermare la corazzata salentina. Si rassegnino le squadre più ricche e blasonate dell'Italia del Centro Nord. Il Lecce è la realtà più florida tra le piccole del Mezzogiorno d'Italia. Si tratta di un qualcosa di straordinario, frutto del mercato delle idee, della competenza e del sacrificio di coloro che hanno costruito qualcosa di inimmaginabile. Il Lecce ha poi messo in vetrina calciatori dal grande rendimento: Falcone, Pongracic, Gallo, e Dorgu sono i nuovi pezzi pregiati che faranno gola a tante squadre. Ma ciò che conta è che il prossimo anno il Lecce può entrare nella storia. Mai infatti ha ottenuto tre salvezza consecutive partecipando a quattro campionati di massima serie. Dunque, il prossimo anno i salentini sono chiamati a stabilire un record eccezionale. Tutti ne siamo consapevoli. La favola Lecce è solo all'inizio di un ciclo che può aprire anche nell'estremo lembo orientale d'Italia le porte che guardano con fiducia all'Europa. Siamone fieri. Questo Lecce darà battaglia contro chiunque e ora che la festa abbia inizio.