È finita l’attesa. E toccare il cielo con un dito è possibile. Lo si è sentito, visto e gustato, con gli occhi umidi di gioia, ieri quando si è concretizzato un sogno; quando giocatori, allenatore, presidente, dirigenti e tifosi, tanti supporter quanti mai se ne erano visti prima al Via del Mare (oltre 25mila), hanno partecipato alla felicità di tutti i salentini, vicini e lontani, per il ritorno in serie A del Lecce.
Dopo la vittoria 2-1 contro lo Spezia, con le reti nel primo tempo di Petriccione (9’) e La Mantia (27’), e nella ripresa con il gol di bandiera dei liguri di Capradossi (38’), il resto è solo un vivace e caldo colore giallorosso che avvolge il capoluogo e i piccoli e i grandi centri della nostra provincia.
Doppia festa
«Poteva essere il più bello o il più brutto compleanno della mia vita». A festeggiare la doppia circostanza, i suoi 44 anni e il ritorno nella prima serie, è Saverio Sticchi Damiani, raggiante in una sala stampa gremita. «Lo avevo detto prima dell’incontro - continua il presidente - dipende da voi portare la squadra in A, al secondo anno del mio impegno in società. Mi hanno fatto questo regalo: un film».
Doppio salto
«Avevamo costruito una squadra essenzialmente per salvarci - risponde ai giornalisti Sticchi Damiani - con un occhio all’alta classifica, mai pensando al doppio salto C-B, B-A. Questo risultato è merito dell’allenatore, del preparatore, dei ragazzi che hanno capito subito che si poteva osare qualcosa di più. E così è stato; dopo alcune partite perse all’andata, superato il bruttissimo infortunio a Scavone, il gruppo ha esaltato i suoi valori umani ribaltando quel dramma che ci ha resi invincibili».
Alzare l’asticella
«La differenza - dice il presidente giallorosso - è maturata anche quando, in società, si è deciso di non cedere Lucioni, pur in presenza di un’offerta conveniente; è rimasto e abbiamo pensato ad alzare l’asticella. On alle spalle una dirigenza sana, sempre rispettando le regole. Quest’oggi abbiamo firmato, tutti insieme, una pagina storica non solo per il calcio; un capolavoro del mister, dello staff e di tutti i giocatori che ci hanno messo il cuore».
Il futuro in A
«Per ora godiamoci questa festa - conclude Sticchi Damiani - al resto penseremo dopo, sedendoci intorno a un tavolo: stadio adeguato, permanenza, ecc. Pensiamo che insieme con il Napoli siamo la seconda squadra del Sud d’Italia. Solo tre anni fa nessuno avrebbe scommesso su un ribaltamento del genere: è questo il bello del calcio. Per il resto sarà importante poter contare sugli aiuti degli imprenditori locali e delle Istituzioni pubbliche. E poi, siamo ancora a maggio e avremo il tempo per un corso accelerato per la serie A».
Liverani-pensiero
«Credo nelle emozioni, nelle passioni, nell’entusiasmo - afferma Fabio Liverani, visibilmente commosso - questi sentimenti hanno spinto verso quella cavalcata che abbiamo vissuto quest’anno. Dopo le incertezze iniziali il gruppo è maturato, ci ha creduto, specialmente dopo le tre gare ravvicinate tutte vinte: era inimmaginabile. Grazie alla serietà della società oggi viviamo questa gioia impensabile e grandissima, indelebile».
Il segreto del mister
«C’è un segreto - replica ancora Liverani - per questo risultato, per questa vittoria, ed è quello che i ragazzi hanno capito chi era il loro allenatore. La differenza la fa conoscere le persone, individualmente, con tutto ciò che pretendevo, forse anche eccessivamente. È una linea sottile, ma fondamentale e in fondo giusta. Alcuni giocatori hanno sofferto lavorando in allenamento e nelle partite. La fiducia, la costanza e l’umiltà li e ci ha premiati».
Partecipazione
«Mi godo la gioia di questo momento - conclude il mister romano - e la divido con tutto questo meraviglioso staff e con il pubblico dei tifosi. Abbiamo vinto due campionati consecutivi e ce lo meritavamo. Ora mantenere è la cosa più difficile da fare. Sono ambizioso, è vero, ma voglio crescerete e fare il massimo. Ho sognato da bambino di fare ciò che faccio. Oltre non so che cosa c’è».
Intanto fuori dal Via del Mare inizia la lunga notte dei festeggiamenti. Gli esami sono finiti ed è tempo di saldare i «debiti scaramantici». L’ultimo tassello del mosaico è al suo posto. Mentre suonano le note della nona sinfonia, delle nove vittorie in casa di seguito in serie B, della nona volta del Lecce nel calcio che conta, dopo anni di attesa. Buone vacanze e… arrivederci con le grandi in A.