Dopo Franco Jurlano, se n’è andato anche Giovanni Semeraro, due presidenti che, con diversi stili ed in epoche diverse, hanno fatto la storia del Lecce.
Giovanni Semeraro è morto presso l’ospedale di Lecce, dove era stato ricoverato il 7 luglio in gravi condizioni. Con lui scompare un pezzo di storia di Lecce calcistica, essendo stato patròn dal 1994 al 2011.
Introdusse l’idea del calcio manageriale, profuse energie e risorse e, dopo aver portato la squadra dalla serie C, dove l’aveva trovata, la portò in serie A, categoria nella quale il Lecce militò per dieci anni.
La sua gestione è stata caratterizzata da trionfi ed amarezze, delusioni e soddisfazioni, e non è riuscita mai a legare con la parte più calda della tifoseria per situazioni via via radicatesi negli anni sino a quando (presidente suo figlio Andrea) il Lecce fu retrocesso in C per tentato illecito sportivo.
Fu il crepuscolo di una gestione a lungo apprezzata anche in Italia tanto che, poi, Semeraro si disimpegnò cedendo il pacchetto azionario a Savino Tesoro.
Sotto la sua gestione però il Lecce ha vissuto pagine stupende della sua storia ed ha avuto come protagonisti giocatori come Vucinic, Bojinov Ledesma (valorizzati nel settore giovanile) e, poi, tra gli altri, Chevanton, Giacomazzi, Cassetti, Stovini, Tonetto, Vugrinec, Lucarelli, Lima, Muriel, Cuadrado, Camorani ed allenatori come, Ventura Prandelli, Sonetti, Zeman, Delio Rossi, De Canio, Cosmi.
Anche dopo aver lasciato la società, Semeraro continuava a seguire il Lecce dalla tribuna stampa dello stadio e l’11 maggio, in occasione della gara con lo Spezia, che suggellò il ritorno della squadra in serie A, volle esserci, nel box attiguo alla tribuna stampa, pur malmesso in salute, aiutandosi con le stampelle.
Per lui, forse, quel giorno segnò la fine di un incubo, il dispiacere del flop nell’ultimo anno di gestione era cancellato, perché poteva tranquillamente rientrare nella sua villa sapendo che il Lecce era tornato in serie A, dove lui lo aveva portato nel 1997.
Grazie, Giovanni. Addio.