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La comunità parrocchiale appartenente alla chiesa Santa Maria delle Grazie in Santa Rosa ha vissuto con devozione il tradizionale momento di festa che, come ogni anno, si tiene ad inizio settembre. Grande partecipazione dei fedeli, tanto nei momenti di religiosità e preghiera quanto in quelli di svago.

È stata una ricca settimana, quella appena trascorsa, per la comunità parrocchiale della chiesa Santa Maria delle Grazie in Santa Rosa. Tra ritrovi, saluti e nuovi ingressi, la tradizionale festa ha visto il quartiere vivere in spiritulità e grazia uno dei momenti più attesi dell'anno.

SALUTI E ACCOGLIENZA – In particolare, i fedeli si sono ritrovati – qualche giorno prima che iniziassero le festività, durante la messa vespertina del 4 settembre – per salutare don Aldo Marzo. Dopo ben quattro anni di esperienza e carità trascorsi presso il popolare rione leccese, infatti, ora il presbitero dovrà servire da vicario la parrocchia “San Michele Arcangelo” di Trepuzzi. Come anche ricordato nel corso dell'omelia, non senza un filo di commozione, l'impegno del sacerdote origniario di Squinzano è stato rivolto soprattutto alle persone che vivono quotidianamente sofferenza e malattia. Una missione costante, volta alla consolazione ed all'ascolto nelle situazioni di umana fragilità, senza far mancare mai, al contempo, il sostegno al gruppo dei giovani. Al suo posto, giovani e adulti hanno accolto con entusiasmo don Francesco De Matteis, già vicario della “Maria SS. Assunta” di Monteroni.

Due giorni dopo, inoltre, gli auguri a don Damiano Madaro per i suoi 32 anni di sacerdozio. Proprio in quella “Santa Rosa” che definisce un po' la sua “casa”, considerando gli inizi del suo cammino sacerdotale, ed ha ritrovato da parroco dopo ben 19 anni.

“DONIAMO UNA GOCCIA DI VITA” – Dal 5 al 7 settembre, le celebrazioni eucaristiche delle ore 19.00 avevano come comun denominatore l'enciclica “Gaudete et exultate” di Papa Francesco. Sabato 8 settembre invece, a partire dalle 8.30, nella Piazza antistante alla chiesa si è sostenuta l'Emoteca del Centro trasfusionale dell'ospedale “Vito Fazzi” in occasione della Giornata della Donazione del Sangue promossa dal Gruppo Fratres “Don Vito De Grisantis” operante proprio nella parrocchia di Santa Rosa. Non solo. Per tutta la settimana, ed in particolare nel weekend, anche una raccolta di viveri e generi per l'igiene personale da donare ai fratelli più bisognosi ed ai Cappellani del carcere leccese.

LA FESTA SI FA PREGHIERA – Sicuramente, un momento di grande devozione è stato vissuto Domenica 9 settembre per la solennità delle dedicazione della chiesa parrocchiale. Intorno alle 18.00 il via alla processione – animata dai canti e dalle preghiere della comunità, nonché dalla musica del concerto bandistico “Città di Surbo” guidato da Mino Stella – con il simulacro di Santa Rosa da Lima per le vie del quartiere.

Al rientro, il saluto del parroco don Damiano alla comunità riunitasi intorno al piazzale Santa Maria della Grazie e, subito dopo, la celebrazione presieduta mons. Michele Seccia, Arcivescovo Metropolita di Lecce. Nell'omelia, il Pastore della Chiesa di Lecce ha ricordato quanto sia importante tornare a casa, al termine della messa, con una frase del Vangelo che possa far riflettere. “Credo veramente che sia stata la Parola di Dio a parlarmi?”, ha domandato ai presenti. E poi l'augurio, pochi istanti prima della benedizione finale, col sorriso sulle labbra: “Per Santa Rosa parlano la storia ed i suoi padri fondatori, non fatevi smentire!”.

La preghiera, però, proseguirà ancora: c'è attesa, del resto, per il 21 settembre prossimo, data in cui sarà il Cardinale Salvatore De Giorgi (primo parroco della parrocchia di Santa Rosa) a presiedere la celebrazione eucaristica delle ore 19.00.

LA FESTA SI FA ALLEGRIA – Ciliegina sulla torta, a conclusione dei festeggiamenti ed una volta terminati gli spettacolari fuochi d'artificio, il Piero Ciakki Show, esilirante e divertentissimo spettacolo di cabaret a cura del noto comico salentino. Scenette e monologhi che hanno trovato grande apprezzamento da parte del pubblico, confermando una delle formule vincenti dei suoi sketch: la spontaneità.

 

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