“Riprendiamo le buone abitudini: rivederci come comunità parrocchiali di questo quartiere leccese a ringraziare il Signore al termine del mese che la Chiesa vive sempre con particolare devozione alla Beata Vergine Maria”.
Con queste parole ha iniziato la santa messa il parroco di San Sabino, don Sandro Quarta, che ha concelebrato in Piazza Madre Teresa di Calcutta con don Gerardo Ippolito, parroco di San Giovanni Battista e con don Antonio Murrone, parroco di San Massimiliano Kolbe, dopo la processione interparrocchiale, snodatasi nella serata del 31 maggio scorso lungo alcune vie della periferia leccese.
“Da una parte abbiamo ascoltato San Paolo - ha detto don Sandro - che nella Lettera ai Romani dà alcune raccomandazioni su cosa significhi vivere veramente il Vangelo nella dimensione cristiana, dall’altra la narrazione di San Luca che tratteggia l’atteggiamento di Maria appena ricevette l’annuncio della futura maternità della cugina Elisabetta, già avanti negli anni e prodigiosamente in attesa di un figlio”.
È la fedeltà di Dio alle promesse fatte al suo popolo. Subito Maria si mise in viaggio. “Noi avremmo organizzato delle conferenze stampa, avremmo propalato la notizia sui social”. Invece, Maria si pose subito al servizio, a disposizione senza che nessuno Le avesse detto di partire. “Ci indica in tal modo - ha continuato don Sandro - che la strada dell’andare incontro all’altro diventa per noi il miglior modo di far fede alle indicazioni del Signore per compiere i Suoi portenti”. Non tenne per sé la gioia, né pretese che gli altri andassero da Lei, tanto meno diffuse la notizia a Nazareth di ciò che Dio aveva fatto, ma fu pronta al servizio E tutto il canto del Magnificat è una lode a Dio, perché nella sua storia, Lei figlia di Sion, ha incarnato quel che è il divino intervento per la salvezza dell’umanità.
“A livello di comunità, allora, l’essere qui dopo aver fatto questo breve tragitto insieme vuol rappresentare l’unità del popolo, che si ritrova davanti all’unica Parola e all’unico pane. E in questo periodo in cui la Chiesa universale ci chiede di camminare insieme, di essere Sinodo, senza gesti eclatanti vogliamo immetterci nelle strade dell’uomo e delle nostre comunità per dire che anche noi siamo a servizio per portare quello che abbiamo, la Parola di Dio, nostra forza, nostra potenza. Questo è il senso del nostro essere qui a ringraziare il Signore, a tessere le lodi di Maria, nella consapevolezza di essere figli di Dio in pellegrinaggio verso la Patria celeste. E siamo certi che la Madonna proteggerà sempre ognuno di noi, il nostro quartiere e tutte le famiglie di questo territorio. Affidiamo a Lei anche le problematiche da affrontare quotidianamente, mettiamo tutto nelle Sue mani, sotto il lembo del Suo manto protettore, perché sul Suo esempio possiamo fare veramente quel che il Signore ci dice”. Infine, don Sandro ha rivolto un doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno aiutato con generosa disponibilità affinché si vivesse questo momento di preghiera bello e partecipato, dando appuntamento al prossimo maggio.