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Sarà presentato oggi, 27 giugno, alle 17, presso la nuova sede di Via Liborio Romano a Lecce il Documento politico-programmatico 2023-2024 della Fondazione di Comunità del Salento.

 

 

 

All’indomani della pandemia da Coronavirus, ci troviamo a fare i conti anche con la guerra in Ucraina. Due eventi che stanno avendo un impatto tremendo nel territorio salentino. Due eventi che, per altro, vanno a colpire un contesto socio-economico del Salento di per sé già fragile. Non è dunque una novità che gran parte degli indicatori rivelino un territorio ancora lontano da standard di sviluppo coerenti con quelli del resto dell’Europa.

Ma se si volge lo sguardo al futuro, vi sono altre questioni che suscitano timore e richiedono attenzione. Ci riferiamo anzitutto ai cambiamenti climatici che potrebbero avere effetti devastanti su agricoltura e turismo, due dei settori trainanti dell’economia salentina.

C’è poi da considerare la transizione demografica. Ormai da tempo l’Istat certifica una costante riduzione della popolazione e, soprattutto, un progressivo invecchiamento della stessa. Il fenomeno risulta inquietante per tutta l’Italia, ma per il Mezzogiorno le prospettive sono di fatto catastrofiche. Le stime dicono che nelle 8 regioni del Sud avremo nei prossimi vent’anni una riduzione della popolazione di circa 4 milioni di persone (praticamente come se sparisse l’equivalente dell’intera Puglia).

A tutto questo occorre ulteriormente aggiungere le incertezze sugli impatti delle nuove tecnologie nelle nostre esistenze.

Di fronte a scenari così incerti e a rischi così gravi, non è possibile rimanere con le mani in mano. Le cose da fare sono davvero tante per arginare i problemi emergenti e, purtroppo, nessuno degli attori istituzionali ed economico-sociali oggi sulla scena ha veramente un potere risolutivo.

Bisogna finalmente riconoscere che di fronte alle sfide che ci stanno innanzi, l’unica vera possibilità che abbiamo in mano è quella di coinvolgere i diversi soggetti in maniera convergente e coordinata.

È proprio questa è la vocazione specifica della Fondazione di Comunità del Salento. Non essere un soggetto altro ed ulteriore rispetto a quelli che abbiamo ereditato dal secolo scorso. Essere, invece, un “non-soggetto”, un luogo di elaborazione e di espressione delle aspirazioni di bene che costituiscono il fondamento della comunità salentina. Un luogo, dunque, più che un soggetto, che sappia essere catalizzatore ed attivatore di tutte quelle potenzialità che nascono dal collegamento e dalla messa a sistema delle potenzialità che i vecchi attori hanno costruito nella loro storia.

Nell’incontro dl stasera sarà presentata alla città e inaugurata con la benedizione dell’arcivescovo Michele Seccia, la nuova sede della Fondazione di Comunità del Salento sita a Lecce in Via Liborio Romano, 51.

 

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