"Nel momento in cui siamo costretti a salutarci corriamo tutti un grande rischio: che prenda il sopravvento un'unica consapevolezza, quella che riguarda il tempo che finisce. Senza pensare invece alla qualità del tempo trascorso e a ciò che ha riempito questo tempo".

Così don Simone Renna ha ringraziato e salutato la comunità parrocchiale di Borgo Pace in Lecce, tra qualche lacrima e tanti applausi, dimostrazione di un affetto sincero.

Intorno un clima di famiglia e di parrocchia viva hanno fatto da cornice a questo momento particolarmente importante nella vita di tutti, ma sopratutto in quella di don Simone. Otto anni trascorsi con dedizione e impegno per la Chiesa e il popolo di Dio, che con spirito di servizio e con saggezza ha guidato, formato e reso comunità.

Non sempre é facile entrare in punta di piedi nel solco di un precedente parroco e pastore, ma con competenza e iniziativa pastorale, don Simone, ha saputo tenere ben saldo il timone. Lo ha ricordato una giovane della comunità che ha letto a nome di tutti un breve messaggio di gratitudine.
Prima di iniziare la celebrazione la sorpresa inattesa: ad accogliere don Simone sull'altare, la presenza sempre discreta e paterna dell'arcivescovo Michele Seccia (per lui ha fatto un'eccezione in quanto - a differenza degli altri parroci che si stanno avvicendando in queste settimane - tra pochi giorni lascerà la diocesi per servire la Santa Sede come Officiale della Congregazione del clero) che ha sottolineato l'operato e l'amore per la Chiesa diocesana e per il ministero presbiterale, ma sopratutto ha parlato del delicato incarico che don Simone svolgerà a Roma.

Tutto richiamava il servizio generoso e l'obbedienza virtuosa a ciò che la Chiesa chiede a ciascun prete. Tra le piccole resistenze umane e le fatiche di lasciare le radici, un sacerdote dev'essere sempre pronto a prendere la propria valigia e partire verso un nuovo incarico rispondendo a quel "seguimi" che il Signore quotidianamente rivolge ai suoi operai della vigna.