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E se i bambini non possono frequentare il catechismo, il catechismo entra nelle case. A distanza.

 

 

Può però essere un’alternativa in una situazione straordinaria come questa e un formidabile strumento di integrazione in condizioni normali. A Lecce, nella parrocchia San Massimiliano Kolbe, il parroco ha incontrato i catechisti, invitandoli ad aguzzare l'ingegno.

E da questo fine settimana, ogni catechista sta utilizzando gli strumenti che conosce, che usa con destrezza, per arrivare ai bambini in casa. Alcune catechiste hanno registrato letture e “lezioni" che i bambini ascoltano via Whatsapp, grazie ai genitori e spesso insieme ai nonni. Poche pagine condivise sugli smartphone dei genitori, brevi video della catechista che riprende i momenti più importanti degli ultimi incontri, e addirittura con i più grandi si sta pensando ad incontri via webcam.

L'idea è piaciuta molto ai genitori, che hanno accolto l'idea con stupore ma anche con grande partecipazione e in spi di collaborazione.

Il nemico da sconfiggere è il Coronavirus, ma dobbiamo impedire che vinca un altro nemico, ancora più subdolo, l’isolamento. E allora ben venga un bel videomessaggio che ricorda i propositi di Quaresima ed il vangelo della domenica. La tecnologia può essere al servizio di questa emergenza per mantenere i legami sociali quando le possibilità incontrarsi sono limitate. Una situazione inedita chiede risposte e soluzioni nuove e creative.

 

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