Oggi la casa del Padre ha accolto un altro “angelo”. Il Signore avrà sicuramente riservato un posto per lei. È salita la cielo Giusy Pedone (in Fazzi), 75 anni ex funzionaria Inps, donna instancabile che ha servito il Signore in terra durante tutta la sua vita.
L’impegno costante nella parrocchia di San Sabino di Lecce come responsabile di Azione cattolica soprattutto negli anni '90 e come madre e moglie per la sua famiglia. Un punto di riferimento per tante generazioni di ragazzi che hanno frequentato la parrocchia di San Sabino.
Giusy era un po’ “la mamma di tutti”, che ha cresciuto nella fede tantissimi bambini, giovani, educatrici e catechiste attraverso il suo esempio. Figura importante, riconfermata per molti anni come responsabile di Azione cattolica. Persona umile che ha dedicato tantissimo tempo e dedizione ai ragazzi di Ac. Sempre pronta ad aiutare, faceva dei bisogni degli altri la sua priorità, tanto da tornare a casa anche molto tardi. Le riunioni non terminavano se non si era tutti d’accordo. Operatrice di pace, alla quale non mancava mai il sorriso. Ha sempre saputo accogliere tutti prediligendo sempre il dialogo, il confronto ed il perdono.
Impegnata nel sociale ha sempre messo al centro della sua vita l’amore di Dio trasmettendolo a tutti, anche ai più scettici e ai più lontani dalla parrocchia. Nel periodo del suo impegno la parrocchia di San Sabino pullulava, infatti, di bambini, ragazzi e ragazze e giovani di tutte le età. Giusy ha guidato per molti anni il cammino di tanti ragazzi accompagnandoli ai campi scuola parrocchiali e diocesani, a Roma nelle udienze del Papa. E nel ‘94 fu in prima linea nell’organizzazione dell’accoglienza di Papa Giovanni Paolo II quando venne a Lecce.
Persona empatica e straordinariamente coinvolgente che riusciva ad ascoltare e avere parole di conforto per ciascuno. Secondo Giusy i ragazzi dovevano vivere esperienze cristiane e dedicarsi al volontariato. “Una educatrice non può educare se non vive in prima persona l’amore di Dio” diceva.
E così gruppi di giovani guidati da lei andavano a trovare “almeno” una volta a settimana i “vecchietti” del Marangi, facendo scoprire loro le diverse fragilità esistenti nel territorio. Ciascun ragazzo doveva scoprire la propria vocazione ed il proprio impegno al servizio degli altri. Non mancavano, inoltre, le esperienze forti come le visite ai tossicodipendenti o ai malati del quartiere.
Con lei si pregava, si cantava, si rideva, si organizzavano le feste di Ac e i veglioni ma soprattutto si ascoltava la Parola del Signore perché si era tutti in cammino.
Giusy invitava tutte le educatrici di Ac a frequentare la Scuola teologico-pastorale diocesana, così come proponeva ed organizzava momenti di preghiera e di meditazione sia in parrocchia che presso i Comboniani.
Domani alle 16 presso la parrocchia di San Sabino si svolgeranno i funerali.