È un dono di grazia quello che la comunità di Merine che si onora di appartenere all’unica parrocchia della diocesi di Lecce intitolata a San Giovanni Paolo II sta per ricevere nelle prossime giornate.
Giungerà infatti da Roma per fermarsi nella frazione di Lizzanello fino al prossimo 12 gennaio, una preziosa reliquia del Pontefice polacco. Si tratta della maglietta insanguinata che Papa Wojtyla indossava il giorno dell’attentato avvenuto il 13 maggio del 1981. L’indumento intimo mostra ancora le macchie di sangue e i fori dei proiettili, tracce di mercurio cromo e i segni dei tagli subiti nell'immediato intervento in sala operatoria al Gemelli.
Vicino all’etichetta si possono anche scorgere le iniziali “GP”. Era stata recuperata subito dopo l’intervento, attorcigliata in un cestino tra le garze operatorie, da un’infermiera che l’ha custodita per diversi anni. Nel 2000, l’anno del Grande Giubileo, la maglietta è stata donata alle Figlie della Carità ed è conservata nella residenza romana “Regina Mundi”.
“È una gioia per la nostra comunità poter accogliere una reliquia così ricca di significati da andare oltre la devozione - rivela il parroco di Merine, don Luca Nestola -. Essa rappresenta un momento drammatico della storia dell’umanità ma anche un primo segno della santità di un Papa che ha cambiato il corso della storia”.
“Ho chiesto questo ‘regalo’ alle Figlie della Carità - conclude don Luca - non solo per preparare la comunità al Giubileo che Papa Francesco (che ha personalmente venerato la reliquia nel luglio 2019 quando si recò in visita nella casa romana delle Figlie della Carità dov’è gelosamente custodita, ndr) sta per aprire ma anche perché, se in questo 2024 abbiamo celebrato il trentennale della Visita del Papa a Lecce con la presenza del card. Stanislaw Dziwisz, suo segretario personale per quarant’anni (LEGGI) che è venuto anche a celebrare a Merine (LEGGI), il prossimo 2 aprile 2025 vivremo il ventesimo anniversario della morte di San Giovanni Paolo II e faremo memoria di tutto il carico di dolore e di nostalgia che quella notizia procurò in tutti noi. Sarebbe bello che anche le altre comunità parrocchiali della diocesi approfittino di questa provvidenziale presenza per venire a Merine in pellegrinaggio e organizzare momenti di preghiera e di riflessione”.
La reliquia farà una prima tappa a Lecce domani 6 dicembre presso il monastero delle Benedettine accolta nel pomeriggio (alle 16) dall’arcivescovo coadiutore Angelo Raffaele Panzetta. Nella cappella delle monache dove la reliquia sarà esposta, sabato mattina 7 dicembre, i due arcivescovi, Seccia e Panzetta, alle 7,30 celebreranno l’Eucarestia e, intorno alle 11 sarà trasferita a Merine.
Dopo l’accoglienza in Piazza Maria SS. Assunta, la reliquia sarà accompagnata in processione nella chiesa parrocchiale San Giovanni Paolo II dove verrà permanentemente esposta e, subito dopo, avrà inizio la santa messa presieduta dall’arcivescovo Panzetta.
Il parroco e il consiglio pastorale parrocchiale di Merine sono già al lavoro per approntare un calendario di eventi collaterali da vivere fino al 12 gennaio quando la reliquia farà ritorno a Roma.