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Un misto di “tradizione” ed “innovazione”. Possiamo definirla così l’accensione della focara del 2019. Tradizionale certamente nella scelta dello spettacolo pirotecnico, semplice, ma di grande effetto. Innovativa nella forma del falò, piramidale, come esplicito richiamo alle origini egiziane di Sant’Antonio Abate.

La prima fiamma, da cui ha poi avuto inizio l’accensione, è stata portata simbolicamente dal più piccolo dei costruttori del monumento ligneo. A soli 9 anni, ha dedicato parte del suo tempo ai piedi della focara, per apprendere dai veterani, le minuziose tecniche di produzione dei fasci.
 
Il costruttore in erba, è oggi simbolo di una tradizione destinata a durare nel tempo, perché trasmessa da padre in figlio e capace di non arrestarsi davanti ad intoppi e polemiche. La focara di Novoli nasce legata al Santo anacoreta, Antonio abate, e al suo essere “protettore del fuoco”. In suo onore si erige, imponente, fascina dopo fascina e stasera si è presentata al popolo in tutta la sua bellezza.
 
Sul finire dello spettacolo, quando la fiamma ha fatto cenno sulla parte alta del falò, un applauso è partito spontaneo dalla piazza. Tanta la gente accorsa. Nessun novolese è voluto mancare all’appuntamento più atteso dell’anno.
La festa è poi continuata tra i suoni della pizzica salentina di Antonio Castrignanó e l’intrattenimento culinario dei tanti stand gastronomici che popolano la piazza Tito Schipa. Il tutto mentre la focara brucia in compagnia dei più temerari capaci di vegliarla anche per l’intera notte.
 

 

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