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Con il concilio di Efeso (anno 431 d. C.), Maria è proclamata la “Madre di Dio” in quanto “Madre di Gesù”. Da questo concetto teologico, l’uomo ha iniziato a realizzare le prime immagini mariane raffiguranti la Madonna con il bambino Gesù tra le braccia.

Visualizzare iconograficamente Maria come la madre di Dio non era e non è certo cosa facile: dall’immagine, infatti, deve scaturirne una bellezza non solo esteriore, ma anche e soprattutto teologica. Nelle icone bizantine questo è un dato riscontrabile grazie alle iscrizioni poste ai lati del capo della madonna che la definiscono come la Mater Theou o Madre di Dio. Con il passare del tempo anche l’iconografia della Vergine è mutata assumendo tratti sempre diversi, come diversi sono i luoghi e le tradizioni da cui sono generate.

A Novoli, il signor Mario Rossi, da anni è alla ricerca di queste piccole opere d’arte capaci di presentare ai nostri occhi la bellezza terrena e divina della madre di Gesù. Oggi, questa collezione è diventata una suggestiva mostra: centinaia di raffigurazioni del culto mariano tra il XIX e il XX secolo provenienti da ogni parte del mondo, sono esposte a Novoli in occasione della festa della Madonna del pane, presso la drogheria delle arti (ex mercato coperto) in piazza Regina Margherita. La mostra, a cura di Mario Rossi e Andrea Tondo, è stata inaugurata da mons. Michele Seccia, arcivescovo metropolita di Lecce, lo scorso 6 luglio e resterà aperta ai visitatori sino al prossimo 28 luglio. L’ingresso è gratuito.

Tra le tante immagini presenti nella mostra, anche l’iconografia più famosa del miracolo mariano novolese: la Madonna che consegna con la mano destra il pane a Giovanna, mentre con la sinistra indica il paese di Novoli, luogo in cui occorre portarlo per curare gli infermi nel corpo e nello spirito.

 

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