Ezechiele Leandro nasce a Lequile, nel 1905. Uno dei tratti più significativi della sua personalità artistica è da ricercarsi nel suo indomito carattere.
Personaggio forte, deciso, sicuro di sé non ha mai smesso di credere nel suo lavoro e lo ha fatto con gli strumenti che madre natura gli metteva a disposizione, senza dover ricorrere ad artificiose invenzioni.
Rimasto ben presto orfano di entrambi i genitori, viene accolto in un convento francescano dove apprende i rudimenti della scrittura.
Si plasma da autodidatta, avvicinandosi da solo all’arte della pittura e della scultura, tenendosi a debita distanza dalle scuole e dalle varie botteghe dei maestri.
Le opere di Leandro non vanno guardate e giudicate secondo il senso estetico della gradevolezza, ma vanno percepite, vanno interpretate per carpire il significato ad esse conferito dall’artista per poter essere apprezzate a pieno.
Ezechiele, nel corso della sua esistenza, ha rappresentato ciò che lo circondava non tracciandone gli aspetti esteriori, ma offrendone una personalissima visione e riuscendo ad elaborare un proprio linguaggio artistico, piegando il tratto primitivo ad una teoria dell’arte raffinata e contemporanea.
Pur non avendo conseguito nessuna istruzione scolastica, Leandro si rivela profondo e sensibile scrittore. Nelle sue opere, scritte secondo uno stile originale che fonde la forma dialettale ad un italiano sgrammaticato, manifesta un pensiero evoluto che, passando per la religione, gli usi ed i costumi del mondo, giunge all’elaborazione teorica del proprio fare arte.
Il suo valore lo si contempla anche nella produzione scultorea oltre che nelle pur bizzarre pitture. I suoi personaggi, quelli che dipinge, nelle sue sculture prendono vita, sembrano animarsi e colpiscono per la loro forza.
L’artista già negli anni ’50 del secolo scorso, raccoglieva pezzo di ferro, di legno, oggetti abbandonati e li ricomponeva in figure cariche di vitalità.
Il Santuario della Pazienza, edificato sul terreno adiacente la sua abitazione, resta il dono che Leandro ha voluto lasciare alla sua terra.
Ezechiele Leandro muore a San Cesario di Lecce il 17 febbraio 1981, alla vigilia dell’inaugurazione di una prestigiosa mostra organizzata dal suo paese adottivo che, superate le iniziali titubanze di comprendere un artista di stravagante originalità, lo aveva finalmente accolto come artista di primaria e meritata importanza.