Venerdì 25 ottobre sera la famiglia parrocchiale di Sant’Antonio di Padova in San Cesario di Lecce ha accolto ufficialmente don Egidio Buttazzo come suo nuovo parroco.
Non hanno fatto mancare la loro presenza alla celebrazione presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia anche le rappresentanze della comunità di Lequile, che a don Egidio ha dato i natali, e delle comunità di Pisignano e Vanze, che don Egidio ha servito sino al mese scorso.
Nella sua omelia l’arcivescovo mons. Seccia, soffermandosi a commentare la prima lettura, ha voluto sottolineare il nostro essere popolo santo scelto da Dio, famiglia che Dio stesso convoca e nutre alla mensa eucaristica. «Dio ama il suo popolo. E noi ci sentiamo famiglia di Dio, comunità che celebra l’Eucaristia e che si raduna intorno all’altare del Signore? - ha osservato l’arcivescovo - Nel ripetere le parole della liturgia per celebrare l’Eucaristia, noi invochiamo lo Spirito Santo perché faccia di noi un solo corpo». Ha dopo aggiunto: «Non siamo una semplice aggregazione di uomini, donne, bambini, siamo coloro per i quali il Signore ha voluto costruire un tempio, per radunarci come suo popolo. È qui che continuiamo a sentirci sempre famiglia di Dio, ci sentiamo invitati a rivivere come gli apostoli l’ultima cena e a non dimenticare che pur avendo deciso noi di venire a Messa siamo tutti invitati. Se ci sentiamo invitati possiamo compiere il nostro atto di fede e ringraziare il Signore per il suo dono».
Mons. Seccia ha poi rivolto la propria esortazione a don Egidio e alla comunità affidata alle sue cure di pastore: «L’identità della fede radicata nel battesimo si manifesta intorno all’altare, nella celebrazione dell’Eucaristia. L’augurio che vorrei affidare a te, don Egidio, e l’impegno che voglio affidare a tutti quanti voi, carissimi fedeli, è quello di non dimenticare che qui intorno all’altare noi diventiamo un solo corpo, un’unica realtà. Qui noi formiamo il popolo santo di Dio che è la Chiesa, qui noi prendiamo coscienza del nostro battesimo e ci ricordiamo che questo altare è la mensa che Dio ha preparato per noi. Ebbene frequentiamola, celebriamo insieme i divini misteri e chiediamo allo Spirito Santo che così come osiamo nutrirci del Corpo di Cristo diventiamo corpo di Cristo».
È seguito poi il ringraziamento dell’arcivescovo a don Luciano Forcignanò per il servizio svolto nei quattro anni di parrocato in Sant’Antonio e ancora un augurio e un invito al nuovo parroco: «Don Egidio, non dimenticare l’amore di un tempo, ravviva l’entusiasmo degli apostoli mandati da Gesù, ravviva la gioia di celebrare l’Eucaristia, di dispensare la grazia dei sacramenti, nutrendo il popolo con la Parola e con il Pane di vita».
Al termine della celebrazione eucaristica ha preso la parola don Egidio, che ha ringraziato l’Arcivescovo per le sue premure di pastore e ha salutato i sacerdoti presenti. Citando le parole di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni, si è poi rivolto alla nuova comunità affidatagli da mons. Seccia: «Vi ho chiamato amici: come Cristo nel Vangelo rivolge ai discepoli questa volontà così la rivolge a me, posto a dispensare le grazie divine in questa comunità amata di Sant’Antonio». Ha poi aggiunto: «Grazie perché mi avete dimostrato già dalle prime ore la vostra accoglienza vera, autentica e sincera. La vostra collaborazione sosterrà il mio cammino tra e con voi».
Don Egidio nel suo discorso è poi passato a salutare le diverse realtà ecclesiali che ha conosciuto e servito negli anni, la sua famiglia, le autorità civili presenti, senza dimenticare «i cari fratelli e sorelle che sono e sempre saranno in prima fila»: gli ammalati accompagni dai volontari dell’Unitalsi e del Centro volontari della sofferenza. Ha quindi concluso: «Per la comunità cittadina tutta di San Cesario mi spenderò, ma anche vi chiedo di avere pazienza per i miei errori. Quel dialogo che ci vede raccolti attorno all’unica mensa della Parola di Dio e dell’Eucaristia ci infonda il coraggio di costruire ponti di autentica fraternità».
Servizio fotografico Studio Laudisa
