Giunge puntuale la festa di San Giuseppe che il prossimo 11 aprile avrà un sapore del tutto particolare, trovandosi la Chiesa nel mezzo di un anno a lui dedicato.
A 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX dichiarò San Giuseppe patrono della Chiesa cattolica, e a cinque anni dall’inizio del Giubileo straordinario della misericordia, Papa Francesco ha indetto un anno speciale dedicato a San Giuseppe che si concluderà l’8 dicembre 2021.
Dopo il novenario che ha portato al centro la figura del santo e la preghiera dei sette dolori e allegrezze nella giornata che la liturgia li dedica il 19 marzo, ha avuto inizio il triduo che conduce alla domenica in Albis, giorno che la tradizione sancesariana vive la fiera te la Stiddhra.
Quest’anno la pandemia ha bloccato nuovamente le manifestazioni civili ma non mancano le celebrazioni liturgiche. “Celebrando con gioia la Pasqua del Signore, - invita il parroco mons. Gino Scardino - la nostra comunità fa festa venerando San Giuseppe Patriarca. Uomo giusto, è esempio di grande disponibilità nelle mani di Dio nel collaborare al progetto di salvezza realizzato da Cristo crocifisso e risorto”.
Apre i festeggiamenti, sabato 10 aprile alle 18.30, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, il quale, al termine eleverà insieme alla comunità sancesariana tutta l’atto di affidamento al Patriarca.
Domenica diverse saranno le celebrazioni liturgiche, alle ore 8, 10.30 e 18.30. Lunedì sarà la giornata del ringraziamento, al termine della messa vespertina sarà innalzato il canto del Te Deum.
Sarà possibile visitare il Simulacro di San Giuseppe nei giorni di festa, per la preghiera personale, dalle 7 alle 12 e dalle 17.30 alle 21. Successivamente alla festa la statua resterà esposta alla venerazione fino al 19 marzo 2022 all’ingresso della chiesa madre perché come scrive Papa Francesco nella “Patris Corde” i fedeli “possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in ‘seconda linea’ hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza. A tutti loro va una parola di riconoscimento e di gratitudine”.
Foto di Alessandro Spedicato