Il capolavoro di Ezechiele Leandro, il “Santuario della Pazienza” di San Cesario di Lecce, riapre le porte ai visitatori per due serate straordinarie.
L’occasione è data dal cantiere di restauro in corso, diretto dalla Soprintendenza di Lecce, che ha avviato una complessa opera di conservazione del sito. I lavori di restauro saranno illustrati dai funzionari della Soprintendenza e dai restauratori di Studio Forme, e permetteranno ai visitatori di immergersi nell’immaginario dell’artista, che per anni ha costruito il suo universo personale, composto da centinaia di sculture di cemento e materiali di risulta.
Il tema dei materiali di scarto, i filoni della produzione artistica, le tecniche di restauro, le lacune e le scoperte del cantiere saranno i temi offerti ai visitatori e ai tanti appassionati di Ezechiele Leandro. A quaranta anni dalla morte dell’artista, visitare il santuario è un’occasione stimolante per la possibilità di dialogare con restauratori e con chi ne ha promosso il recupero.
Il ritrovamento della testa dell’Autoritratto dell’artista a cavallo di un maiale, e l’identificazione della prima scultura realizzata da Leandro all’interno del santuario sono tra i primi risultati rilevanti del cantiere che saranno descritti, iniziato il 16 luglio 2020.
ll “Santuario della Pazienza” versava in pessime condizioni conservative, derivanti principalmente dall’incuria e dall’esposizione perenne delle sculture agli agenti atmosferici, oltre che da atti vandalici che ne hanno danneggiato alcune irreversibilmente. Il veloce deterioramento delle opere è stato inoltre determinato dalla tecnica esecutiva, consistente nella realizzazione iniziale di un’armatura di ferro sulla quale venivano applicati aggregati di malta, l’anima veniva poi “rifinita” e decorata con ulteriori applicazioni di malta in cui venivano inseriti elementi di riciclo in ceramica, vetro, metallo e altri materiali.
Il cantiere del “Santuario della Pazienza” sarà aperto giovedì 8 e venerdì 9 luglio, in tre turni di visita alle 18, alle 19 e alle 20, con posti limitati.
Per partecipare è necessario prenotarsi compilando il FORM.
I restauri in corso sono finanziati dal Ministero della Cultura, grazie a fondi speciali richiesti e gestiti dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce; i restauri sono realizzati dalla ditta Studio Forme di Roma.
Il gruppo di lavoro è formato per il MiC dagli architetti Laura Basco e Pietro Copani, dalla dott. Luisa Rosato, dal geom. Carlo Domenico Lai e dal rag. Alessandro Macchia, e per Studio Forme dallo staff della dott. Rita Rivelli.