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Da secoli ormai, il santo francese, è riferimento di rilievo della devozione squinzanese.

 

 

Infatti, la festa in onore di San Rocco a Squinzano, nei secoli si è fatta sempre più strada fino ad arrivare ai giorni nostri, dove è diventata una tappa fondamentale dell’estate, sia sotto un punto di vista religioso che sotto un punto di vista folcloristico.
La devozione del santo di Montpellier nel Salento, affonda le radici nella notte dei tempi quando il santo, operò miracolosamente in tanti paesi distruggendo l’epidemia di peste che a lui stesso e al suo fedele cagnolino, aveva procurato la morte.

A Squinzano, i festeggiamenti sono iniziati lo scorso 10 agosto, con l’intronizzazione della statua del santo che ha dato il via al solenne triduo in preparazione della sua festa. Ieri, infatti, dopo la solenne celebrazione eucaristica,  la statua del Santo è stata portata in processione, per ribadire ancora una volta, il legame tra il santo e la città.
Numerosi sono anche gli appuntamenti civili della festa, con la 10ª edizione della sagra di San Rocco che anima le vie adiacenti alla chiesa parrocchiale di Mater Domini e lo spettacolo del “Festival di artisti di strada”, con spettacolo di burattini, di fachirismo, giocoleria comica e trampolieri che hanno animato le due giornate principali della festa.
Stasera 19 agosto, invece, dopo la santa messa di ringraziamento presieduta dall’arcivescovo Luigi Pezzuto, in Piazza Sant’Anna si esibirà in concerto Antonio Amato, con le sue fragorose e tradizionali note di pizzica salentina.
Squinzano, onora così, ancora una volta San Rocco da Montpellier e risuona più forte che mai, il saluto inciso sulla base della pregevole stato in cartapesta del Guacci: “Ave Roche“ è il saluto che una città gli porge ormai da secoli.

 

 

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