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Con la celebrazione delle esequie presiedute dall’arcivescovo Seccia, le comunità di Torchiarolo e di Frigole-Borgo Piave hanno salutato per l’ultima volta il compianto don Vincenzo Marulli, sacerdote nativo di Torchiarolo che per ben 72 anni ha servito la Chiesa di Lecce.

 

 

La salma è stata condotta processionalmente dalla sala funeraria di Via Bengasi verso la chiesa matrice. Di fronte alla sua amata chiesa dell’Immacolata, il parroco don Gaetano Tornese, il viceparroco don Antonio De Nanni, il diacono don Achille Giglio e i membri della confraternita di Torchiarolo, hanno accolto la salma di don Vincenzo per condurlo per l’ultima volta in chiesa madre, dove l’arcivescovo ha presieduto le esequie.

Al rito funebre hanno partecipato anche l’arcivescovo Luigi Pezzuto, il vicario generale don Vito Caputo, i parroci di Torchiarolo e numerosi sacerdoti della diocesi, che negli anni hanno avuto la possibilità di conoscere don Vincenzo nell’esercizio del suo servizio sacerdotale. Hanno inoltre preso parte alla celebrazione, le confraternite di Torchiarolo e di Frigole-Borgo Piave, la civica amministrazione di Torchiarolo e una moltitudine di fedeli.

Don Vincenzo Marulli era nato a Torchiarolo il 4 Giugno 1927, ha studiato presso il seminario arcivescovile di Lecce e completati gli studi, viene ordinato sacerdote il 13 luglio 1952 dall’arcivescovo Minerva. Ha svolto il suo ministero sacerdotale per 12 anni come viceparroco, dapprima nella parrocchia di San Matteo di Lecce, nella matrice di Squinzano, nella parrocchia di San. Luigi a Lecce, nella parrocchia di San Lazzaro a Lecce e infine nella sua Torchiarolo. Qui ha saputo farsi apprezzare come sacerdote soprattutto per il suo spirito innovatore e di accoglienza verso il mondo giovanile. Don Vincenzo in quegli anni ha interpretato pienamente le nuove regole liturgiche scaturite dal Concilio Vaticano II, celebrando la santa messa in un piccolo garage preso in affitto, alla presenza di una schiera di giovani, i quali animavano la celebrazione con chitarre ed ogni altro strumento a loro familiare. A questi anni si deve il progetto della chiesa dell’Immacolata, erede spirituale della vecchia chiesetta di San Nicola (popolarmente detta dell’Immacolata), abbattuta negli anni ’60.

Nell’ottobre 1976 divenne parroco a Frigole e Borgo Piave, dove negli anni coltiva diversi progetti, tra cui la fondazione dell’oratorio parrocchiale che ancora oggi rappresenta un importante centro d’incontro per tutti i giovani della comunità. Rimane a Frigole per 30 anni, fino al 2006, quando per raggiunti limiti d’età si ritira nella sua Torchiarolo. Qui torna ad essere il rettore della chiesa dell’Immacolata, della quale era riuscito a completare solo il piano seminterrato, ma con il sogno di continuare il suo ambizioso progetto di gioventù. Ha coadiuvato i parroci che si sono alternati a Torchiarolo, portando sempre la sua esperienza e dando la sua disponibilità in ogni aspetto pastorale. Ogni domenica numerosi fedeli partecipavano alla celebrazione di don Vincenzo, che fino all’età di 93 anni ha continuato a celebrare l’eucaristia nel seminterrato dell’Immacolata.

Torchiarolo oggi ha perso un grande punto di riferimento, fedele servitore della Chiesa e incarnatore delle virtù proprie del sacerdote come sottolineato dall’arcivescovo Seccia nell’omelia. La sua saggezza e gentilezza resteranno per sempre nel cuore dei fedeli che ne hanno potuto apprezzare il ministero.

 

 

 

 

 

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