Oggi mons. Giancarlo Polito compie 80 anni e la Chiesa di Lecce ringrazia il Signore per il dono della vita di questo sacerdote che ha dedicato la gran parte del suo ministero alla liturgia.
Egli, fin da giovane, ha vissuto e amato la vita liturgica, e, ancora oggi, nonostante l'avanzare dell'età e la diminuzione degli impegni, egli svolge il suo compito di cerimoniere episcopale non come custode di una serie di riti, bensì come servizio all'azione di Dio e della sua Chiesa nell'atto liturgico.
Don Giancarlo ha servito con dedizione e amore tanti vescovi: mons. Minerva, mons. Mincuzzi, mons. Ruppi, mons. D'Ambrosio e ora il sottoscritto. Ogni vescovo ha il suo carattere e il suo modo di vivere l'ars celebrandi, ma don Giancarlo è riuscito sempre a tenere insieme la considerazione per le sensibilità di ogni pastore con il rispetto delle norme liturgiche.
Sarebbe però riduttivo restringere il ministero di don Giancarlo, considerandolo solo nel suo aspetto liturgico. Infatti, don Giancarlo è stato amabile professore di religione di tante generazioni di ragazzi, ha vissuto per anni il ministero di parroco nel centro storico cittadino e, in particolare, a San Matteo. Qui egli ha manifestato la sua bontà d'animo, soprattutto nel servizio ai poveri.
È questo un lato nascosto, eppure tipico di don Giancarlo, svolto con umiltà e nel silenzio. La sua disponibilità si è manifestata anche nel rapporto con i sacerdoti. Sempre amabile con tutti, don Giancarlo ha vissuto il suo lungo servizio di Curia dialogando con ogni confratello e cercando di trovare sempre una soluzione soddisfacente per tutti. Infine, non vorrei sottacere nemmeno il servizio agli ammalati, così come il suo ministero per le confraternite e per l'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
In verità, per quanto abbia potuto conoscere don Giancarlo, posso dire che è un sacerdote amabile, gioviale e, soprattutto, è un presbitero amante della preghiera e, soprattutto, della preghiera liturgica. Proprio per questo, è giusto celebrare il suo 80simo compleanno principalmente nella liturgia, certi che il regalo più bello che lui gradisce non sono gli auguri, ma le preghiere. Per questo, preghiamo per lui e chiediamo che lui continui a pregare per noi.