"Ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore" (Os 2,17). Così potrebbe sintetizzarsi l'esperienza che un gruppo di sacerdoti della Chiesa di Lecce, diciotto per la precisione, accompagnati dall'arcivescovo Michele Seccia (l'arcivescovo coadiutore Angelo Raffaele Panzetta è fuori per impegni precedentemente presi: predica in questa settimana gli esercizi spirituali al clero della diocesi di Catania, ndr) stanno vivendo presso il Centro di spiritualità "Madonna della Nova" di Ostuni.
Questo tempo che ha preso il via ieri 18 novembre e che si protrarrà fino a venerdì 22 novembre vuole essere un modo per nutrire lo spirito e per cementare la fraternità che scaturisce dalla comune partecipazione al sacramento dell'Ordine così da tornare alle proprie attività pastorali con quella carica e quell'entusiasmo necessari ad essere, in mezzo al popolo loro affidato, immagini del Buon Pastore.
A spezzare per loro il pane della Parola e dell'Eucaristia in questi giorni l'arcivescovo emerito di Campobasso-Bojano, mons. Giancarlo Maria Bregantini che sta conducendo i suoi uditori attraverso due piste di riflessione: la figura di Giuseppe venduto come schiavo dai suoi fratelli e destinatario di un progetto di Dio che si fa vivo lì dove gli uomini avevano operato il male e il tempo del Giubileo come spazio per operare una conversione del proprio ministero.
Le giornate si aprono alle 8 con la celebrazione delle lodi mattutine a cui fa seguito la colazione; alle 9.30 il predicatore tiene il primo momento meditativo cui fa seguito un congruo tempo di silenzio per la preghiera e la riflessione personali. La celebrazione eucaristica delle 12 e il pranzo segnano la fine della prima parte della giornata. Dopo il tempo del riposo, alle 16.30, la seconda meditazione a cui segue la preghiera personale e alle 18 l'esposizione dell’Eucarestia per la preghiera di adorazione.
Il canto del vespro alle 19.30 e la successiva cena sono gli ultimi momenti della giornata che si conclude con la preghiera di compieta e il riposo notturno.
L'arcivescovo Seccia nel salutare il suo confratello vescovo così si è espresso: "Sono felice di rivederla perché ricordo con affetto gli anni del comune servizio episcopale alle Chiese di Abruzzo e Molise (Bregantini per la diocesi di Campobasso-Bojano e Seccia per la diocesi di Teramo-Atri, ndr). Grazie per aver accettato l'invito ad essere con noi per questo momento forte della vita del nostro presbiterio, utile a farci innamorare sempre più del grande dono che Cristo ci ha fatto chiamandoci ad essere suoi sacerdoti".
Due i momenti importanti di questi giorni: giovedì 21 novembre, in serata, è previsto il momento della liturgia penitenziale con le confessioni individuali di quanti partecipano agli esercizi spirituali.
Venerdì 22 novembre. invece, con una lettera inviata a tutti i sacerdoti e diaconi, l'arcivescovo Seccia ha invitato tutto il presbiterio diocesano e religioso per un ritiro del clero fuori sede, presso la struttura ostunese, che culminerà con il pranzo vissuto in fraternità.