Nella mattinata di ieri, Papa Francesco ha ricevuto in udienza nella Sala Clementina del palazzo apostolico vaticano, i presidenti e i direttori della Federazione Automobile Club d’Italia, in occasione del 120° anniversario dalla nascita.
L’Automobile Club d’Italia, fondato a Torino il 23 gennaio 1905, continua a svolgere un ruolo cruciale nel panorama della mobilità nazionale.
Presente all’incontro anche l’arcivescovo Michele Seccia, che oltre a promuovere e incoraggiare l’iniziativa, fin dall’inizio ha espresso la viva intenzione di accompagnare la delegazione davanti al Santo Padre.
Papa Francesco, all’inizio del suo intervento (LEGGI IL DISCORSO INTEGRALE), ha ricordato che il Giubileo, rappresenta l’occasione ideale per una “ripartenza”, per ricalcolare il percorso della propria esistenza, identificando le tappe fondamentali da non perdere e quelle che potrebbero ostacolare il raggiungimento della meta finale.
“Delle volte si cade in un labirinto e si dimentica una meta: il girovagare nella vita - ha proseguito a braccio -: Il pellegrinaggio comporta il rischio di sbagliare strada, di trovarci in difficoltà o di sentirci perduti”. “La destinazione - ha precisato Francesco - non è una meta qualsiasi, ma una meta di condivisione, di fratellanza e di gioia per quanto possibile in questo mondo, con le sue luci e le sue prove, aperti a una felicità definitiva in compagnia di Gesù, di Maria e di tutti i santi. Quindi, mai scoraggiarsi, ma ripartire sempre”.
Inoltre, il Pontefice ha riflettuto su temi cruciali per il presente e il futuro della società, con particolare attenzione all’educazione, indicando come la cultura della sicurezza stradale debba essere una priorità che deve partire dalle scuole, e all’ambiente, esortando tutti a lavorare insieme per rendere la mobilità non solo più ecologica, ma anche più accessibile, mirando a un futuro che valorizzi la tecnologia come strumento per ridurre l’impatto ambientale.
Concludendo, Papa Francesco ha rinnovato l’invito a proseguire su questa strada, ricordando che ogni azione volta alla sicurezza e alla tutela dell’ambiente è un passo fondamentale per un futuro migliore per tutti. Terminata l’udienza, l’arcivescovo, accompagnato dal segretario don Andrea Gelardo, e la delegazione dell’Aci hanno atteso il Santo Padre per il saluto personale e per la foto di rito.
“Siamo profondamente grati al Santo Padre - ha commentato il leccese Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci - per questo incontro di grande valore e profondo significato, e per le parole di apprezzamento, che ci incoraggiano a proseguire, con slancio ancora maggiore, nella nostra missione al servizio di una mobilità sempre più sicura, pulita, sostenibile e inclusiva, a beneficio di tutti i cittadini”.
Soddisfatto anche l’arcivescovo Seccia: “incontrare Papa Francesco è sempre un grande dono della Provvidenza: il suo entusiasmo, la sua paternità e il suo rinnovato incoraggiamento restano insegnamenti preziosi per ogni pastore. Avendolo accanto gli ho confermato la fedeltà e l’amore della Chiesa di Lecce e lui mi ha chiesto di portare ai sacerdoti e ai fedeli laici la sua benedizione oltre all’invito a pregare per lui”.
“Per questa nuova occasione di grazia, sento il dovere di ringraziare l’Aci e in special modo il suo presidente, leccese come noi augurando a tutta la Federazione di continuare con passione il loro servizio al cittadino”.