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Le parole della Bibbia non sono state scritte per restare sulla carta, ma per essere accolte nella mente, nel cuore, nella vita. LEGGI

 

 

La Parola di Dio non è tanto un discorso da comprendere, quanto un dono affidato alla nostra libertà. Ogni versetto della Bibbia è stato scritto per me: per portarmi una Parola di Dio, per illuminare la situazione che sto vivendo, per aprirmi al dialogo con Dio.

Ma, perché questo accada, è necessario che io sia disposto ad ascoltare, col cuore aperto, che mi accosti alla Bibbia con rispetto: non per cercare un appoggio alla mia visione, ma per cercare un incontro. Se accolgo la Parola di Dio col cuore aperto, essa può sprigionare la sua forza nella mia vita, può continuare a farsi carne nella mia vita.

Tra i molti modi di pregare con la Scrittura, si distingue il metodo della Lectio divina: nato in ambiente monastico, sta diffondendo sempre più in ogni condizione di vita.

La Lectio divina comincia con lo studio del brano biblico: anzitutto cerco di capire che cosa esso significa, anche con l’aiuto di qualche commento.

In un secondo momento, a partire da quello che ho capito, comincio ad interrogarmi che cosa quel brano vuol dire a me, oggi.

Questo passaggio mi conduce al dialogo con Dio e, se Egli vuole, alla contemplazione. Nella contemplazione, i pensieri e le parole lasciano il posto all’amore: il testo biblico rimane, ma come un’icona da contemplare.

Così, attraverso la preghiera, la Parola di Dio passa dalla mente al cuore e dal cuore alla vita: viene ad abitare in noi, si fa carne in noi, ispira buoni propositi, ci dà forza, ci dà pace, assicura un nucleo di fiducia e amore, che ci protegge dagli attacchi del Maligno.

Nella preghiera con la Sacra Scrittura dobbiamo essere obbedienti e creativi: dobbiamo ascoltare la Parola col massimo rispetto, ma dobbiamo anche portarla avanti, con l’aiuto dello Spirito santo, cioè consentirle di farsi carne nella nostra vita. (continua)

 

 

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