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Osas, acronimo di sindrome delle apnee ostruttive del sonno, tema presentato a Lecce presso le Officine Cantelmo.

 

 

 

Il titolo del convegno “Osas 2024” ha fatto il giro delle agenzie di stampa conferendo uno spazio degno dell’argomento su cui hanno dissertato illustri professionisti medici snocciolando dati e rinfrescando la memoria riguardo a questa patologia conosciuta già ampiamente a causa della sua capillare diffusione. Altresì il russamento, materia esplorata spesso in associazione con l’apnea, esplicitata fra i responsabili scientifici, tra cui Domenico Maurizio Toraldo, pneumologo che ha la sua sede operativa presso l’ospedale di San Cesario di Lecce, dove migliaia di pazienti si rivolgono nell’ambito dell’Unità riabilitativa cardiorespiratoria, ubicazione fra l’altro del Centro del sonno diretti dal dott. Toraldo.

Al tavolo di lavoro il prof. Michele De Benedetto, presidente onorario e moderatore che condivide con l’otorinolaringoiatra Michele Arigliani l’interesse suscitato in platea tra giovani studenti, intervenuti in misura considerevole. Dopo il saluto delle autorità si è focalizzata la tematica relativa all’anatomia e fisiopatologia dell’Osas con un programma denso di ragguagli che hanno fatto della conferenza un evento senza pari relativamente alla suddetta disfunzione mentale e non solo, oggi nota ai più e non unicamente agli addetti ai lavori, stricto sensu.

È denominata “Disturbo del sonno” e si manifesta solitamente con sofferenza diurna traente origine da un sonno appunto disturbatore e dall’interruzione della respirazione. Lo slogan indica l’avanzamento tecnologico nel mondo della diagnosi di Osas presentato con il prototipo per sala operatoria 5VsEs, ideato e prodotto dal dott. Michele Arigliani, operante nel contesto del nosocomio “V. Fazzi” di Lecce e noto a varie latitudini, tra l’altro latore degli inviti alla location. L’altissimo profilo scientifico della Faculty è stato messo in particolare rilievo grazie all’intervento del rettore dell’Università del Salento accompagnato dal prorettore. A supporto del contributo di Fabio Pollice c’è da aggiungere che la presente condizione medica investe particolarmente le società occidentali. Un recente studio epidemiologico riguardo alla patologia invalidante sotto gli aspetti vascolare, cardiaco e cerebrale ha stimato su scala mondiale nella fascia 30-69 anni nientemeno che 936 milioni di pazienti affetti da Osa di grado lieve-moderato e 425 milioni di persone che ne soffrono in maniera grave che necessitano di trattamento Cpap. Tale rimedio al problema consta di una macchina che funziona da ventilatore medico favorendo la respirazione nelle fasi oniriche. Ciò che emerge dal rendez-vous è illuminante, non è molto ma già qualcosa.

 

 

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