0
0
0
s2sdefault

Ancora una volta la pandemia impone limitazioni alla celebrazione del Natale. In tanti Paesi d’Europa le misure stanno diventando stringenti in questi giorni.

 

 

 

Nei Paesi Bassi, dove il governo aggiorna di ora in ora le restrizioni, non si potrà celebrare dopo le 17 perché tutti i locali, chiese comprese, devono essere chiusi, e prima di quell’ora solo in 50 possono assistere in presenza alle funzioni, con prenotazione obbligatoria del posto.

In Estonia invece, le regole impongono che locali pubblici siano occupati al 50%. E come ha scritto il vescovo Philippe Jourdan ai fedeli, “le chiese cattoliche in Estonia sono piccole” e il limite imposto rischia di “privare molte persone dell’opportunità di partecipare alla messa di Natale”, le due più affollate (il 24 dicembre alle 21 e il 25 dicembre alle 12) saranno celebrate nella chiesa più grande dell’Estonia, la Toompea Kaarli di Tallinn, che appartiene alla Chiesa luterana e dove nel 2018 Papa Francesco ha incontrato i giovani estoni. È “vero amore per il prossimo” questo atto di generosità della Chiesa luterana, scrive il vescovo.

Anche in Svezia salgono i contagi e quindi nuove misure impongono limitazioni sui numeri di partecipanti agli eventi pubblici al chiuso. Alle messe molto partecipate dovranno essere controllati i pass, “come ultima risorsa, per evitare la restrizione sulla distanza tra i partecipanti”. L’esortazione ai parroci è “che nello stesso giorno venga offerta un’altra messa dove si possa partecipare senza certificato di vaccinazione, ma con le distanze di sicurezza”, così come si raccomanda “di organizzare messe speciali, anche nei giorni feriali, destinate a coloro che appartengono ad un gruppo a rischio o per altri motivi vogliono evitare la folla”.

Numeri ridotti e controllo del pass alle messe più affollate anche in Danimarca.

In Finlandia si potrà celebrare il Natale ma con numeri ridottissimi, con una mappa delle possibilità che varia a livello regionale.

 

Forum Famiglie Puglia