A Natale Famiglia Cristiana compie 90 anni. Esordì in dodicimila copie il 25 dicembre 1931: una dozzina di pagine, rigorosamente in bianco e nero, costo 20 centesimi.
“Avete accompagnato tante generazioni, impegnandovi ad essere presenza amica, un giornale di popolo e per il popolo, attento a dare la parola ai più deboli ed emarginati”, riconosce Papa Francesco in un messaggio d’auguri inviato alla rivista (ne sono arrivati altri, tra cui quelli firmati da Bruno Vespa, Cesara Buonamici e Padre Antonio Spadaro). “Vi incoraggio a servire con gentilezza la verità mediante il buon giornalismo”, aggiunge il Santo Padre.
Nel numero in edicola e in parrocchia a partire da oggi, Famiglia Cristiana racconta sé stessa in un’edizione speciale che ripercorre tappa dopo tappa il pluridecennale cammino che l’ha portata a scandagliare l’Italia e il mondo. “Siamo nati nella paglia, come a Betlemme”, confidò don Pier Luigi Occelli, detto Pietro (1903-94), sacerdote della Società San Paolo, scrittore e partigiano, uno dei pionieri di quell’avventura. Per la copertina viene riproposta quella d’epoca (il Bambino Gesù nella mangiatoia) interpretata dal salentino Giuseppe Afrune. Viene poi allegato gratuitamente il primo numero. Riprende così vita la rivista diretta, allora, da don Bernardo Bergogno e successivamente firmata da Suor Evelina Capra. Anche se la mente e l’anima era lui, don Giacomo Alberione (1884-1971) che Famiglia Cristiana volle con tutto il cuore per garantire linfa vitale alla missione che Dio gli aveva suggerito: “Molte pecorelle stanno fuori dell’ovile, non vengono al pastore, bisogna che il pastore vada a loro, si va con la stampa”.